CLES. Senza libri non c"è cultura, e senza cultura non c"è crescita. Senza scambio, incontro e parole, senza la lettura, una civiltà non progredisce. Mancava da tempo una libreria nelle valli, ed Elisa ha deciso di prendere in mano la situazione autonomamente: con entusiasmo e determinazione ha realizzato un sogno a servizio della comunità .
Elisa, cosa puoi dirci del mestiere? Da quanto fai la libraia?
Da"¦ due giorni. Il pallino della libreria l"ho sempre avuto, sono una lettrice vorace e onnivora; da piccolina giocavo a fare la maestra, o la libraia. Poi mi sono laureata in lettere, cosa cui riesco finalmente a dare un senso, ma nella vita ho fatto tutt"altro: l"impiegata, la commessa, ho lavorato nel turismo.
E come hai deciso di buttarti in questa nuova avventura?
Mia sorella, altra appassionata lettrice, mi ha fatto notare che avevano chiuso le librerie a Cles, a Fondo, ne mancava una sia in Val di Non che in Val di Sole, al tempo stava chiudendo anche quella di Mezzolombardo"¦ così, mi son detta: una persona deve andare fino a Trento per un libro? Ho pensato potesse essere il momento buono per provarci. Ormai è un paio d"anni che sto dietro a questo progetto, ho racimolato i fondi necessari, ho cercato un locale e fatto pratica in una libreria di Trento che in cambio di qualche ora di lavoro mi ha insegnato le basi del mestiere.
Quali saranno gli obiettivi e le responsabilità di questo tuo nuovo spazio culturale?
Prendendo spunto dall"inaugurazione di sabato, che è andata molto bene, vorrei ripetere lo schema: c"erano due educatrici che hanno guidato i bambini nella creazione del libro e tutti sono rimasti molto contenti del laboratorio. Quando sarò a regime e avrò trovato le persone giuste, mi piacerebbe dedicare un giorno fisso a settimana per i bambini, così che i genitori sappiano che quel giorno alla tale ora qualcosa per i bambini in libreria c"è. Che sia una lettura ad alta voce, un laboratorio"¦ l"idea sarebbe di creare un punto d"incontro per la comunità , un"occasione per conoscersi, per parlare di libri insieme, per scoprire cose nuove. Farò presentazioni ed eventi anche per gli adulti, ovviamente, e pian pianino vorrei attivarmi sempre di più, se, ovviamente, la risposta è buona. Inoltre, spero tanto di poter collaborare con le scuole e con i progetti che dalle scuole partono.
Quanto immagini che il luogo in cui ti trovi, una valle di montagna, con i suoi ritmi e le sue regole, possa accogliere una libreria?
Qui si parla di paesini piccoli e sparpagliati in cui poi
è difficile, rispetto alla città , trovare un modo per stare insieme, fare
gruppo, dato che la situazione è più dispersiva anche geograficamente. Ci sta che certe tendenze, certe abitudini che in città
sono anche abbastanza scontate, qui facciano più fatica e arrivino con ritardo.
Detto questo, però, guardando i primi che si sono avventurati in libreria, le
persone che leggono ci sono e hanno anche ottimi gusti.
Io sono fiduciosa,
anche perché ovviamente nessuno va a leggere se non c"è una libreria, è un
circolo vizioso nel quale spero di creare un"abitudine alla lettura. C"è chi, ormai con Amazon a portata di click, non si fa
due valli per andare fino a Trento a comprare un libro, proprio per questo
intendo la libreria come punto d"incontro e confronto sul libro stesso. Con il
libraio discuti di quel libro, vedi se c"è qualcosa di simile, racconti se ti è
piaciuto o meno"¦ non hai davanti uno schermo e un carrello virtuale. Com"è stato per te
aprire, da sola, una libreria in un contesto frazionato, diverso dalla città ,
laddove altre librerie hanno chiuso? Un buon 50% entusiasmo, e un buon 50% panico. Sono
altalenante tra questi due sentimenti. Non è facile, da sola sto affrontando un
enorme carico, soprattutto mentale. Posto questo credo sia la cosa più bella
della mia vita. Quindi avanti tutta, ci credo moltissimo e ci sto mettendo
tanto cuore, soldi ed energia a parte: nella scelta dei titoli, delle
preferenze, delle case editrici. Ovviamente c"è un po" di tutto perché è una libreria
di valle, e vorrei che chiunque possa trovare quanti più titoli possibili, però
tenderei a fare una selezione con autori e argomenti che conosco, nei quali ho
più competenza. Quali settori sono
al centro della tua proposta? Dunque, io sono molto per la narrativa e per la
saggistica. Ovviamente anche i classici, che però quelli sono e quelli restano.
Per quanto riguarda la narrativa amo molto la letteratura del mondo arabo,
attualissima; prediligo case editrici medio piccole con titoli e autori che in
una grossa casa editrice farebbero fatica a inserirsi.
Aggiungo anche la
letteratura balcanica, soprattutto per la questione ucraina ora è molto
gettonata, e vedo che case editrici stanno dando molta visibilità ad autori e
autrici dell"Est, sottovalutati. Poi mi interesso soprattutto di diritti
civili, salute mentale, femminismo e disabilità . Tengo molto al valore
dell"inclusività . Ci sono temi che oggi devono essere necessariamente trattati,
per evitare situazioni, come nella disabilità , nelle quali ci si trova ad
operare in buona fede ma senza un minimo di conoscenza, e con tanto pregiudizio,
facendo danni invece che essendo d"aiuto. Vedo che i giovani sono molto più ricettivi delle
generazioni passate e questo è confortante. Accennavi ai
rapporti con la biblioteca di Cles"¦ Tutto è ancora a livello germinale ma, ad esempio, per il
festival Lettori in Fiore che inizia ora ai primi di maggio inizio a mettere a
disposizione il mio spazio. Per esempio: il Cosplay, in data venerdì 5 maggio,
lo faremo qui. Per ora ci siamo confrontate con la volontà di lavorare
insieme anche per sfruttare spazi esterni come la piazzetta, come le letture
nel parco"¦ chissà , non pongo limiti, vorrei lavorare con loro soprattutto per
l"infanzia. Credo moltissimo nel concetto di fare rete e conoscerci. Un libro da
consigliare ai lettori del Nos? Naomi Alderman: tutti i suoi libri! E poi direi"¦ "Fat shame",
per l"inclusione.
