CLES. Soddisfazione per un"annata complessivamente positiva, soprattutto alla luce dell"ottima qualità dei frutti. Ma anche un inevitabile richiamo alla prudenza, in considerazione di un quadro macroeconomico generale tuttora complesso. È questo il messaggio principale che emerge dal bilancio della stagione 2022/23 presentato dal direttore generale al consiglio di amministrazione di Melinda. L"incontro odierno, che precede l"assemblea ufficiale con i soci in programma a novembre, è stato anche l"occasione per sottolineare ancora una volta l"importanza e il valore del lavoro di tutti i produttori, che resta alla base dei risultati conseguiti.
La produzione di mele viaggia attorno alle 380 mila tonnellate, in calo rispetto allo scorso anno. Il comparto, però, registra un elevato livello qualitativo in termini di colore e calibri. Ottima, inoltre, la tenuta generale del prodotto al netto di qualche problematica comunque circoscritta a una singola varietà . Molto positiva la liquidazione delle ciliegie. Anche per i piccoli frutti, infine, si prefigura un buon livello di soddisfazione.
Il fatturato lordo del consorzio supera i 300 milioni di
euro che, detratti i costi, si traducono in un ammontare liquidato ai soci di
oltre 175 milioni con un dato unitario compreso tra 0,47 e 0,49 euro/kg per il
totale commerciale.
I numeri segnano un miglioramento sia nel confronto con il
dato medio del quinquennio sia rispetto al bilancio previsionale. Superiore
alle attese anche la produzione lorda vendibile (PLV), in linea con la media
degli ultimi cinque anni. "I risultati raggiunti sono motivo di soddisfazione, i
dati sono positivi e la qualità è stata molto alta", commenta Luca Zaglio, direttore generale di
Melinda, La Trentina e Apot. "In futuro dovremo lavorare sempre di più sul
concetto di filiera guardando al mercato globale e facendoci trovare pronti a
prendere decisioni rapide e incisive, anche, nel caso, in discontinuità con il
passato. Fondamentale, inoltre, puntare sullo sviluppo e la diffusione della
tecnologia a partire dal campo, così come sulla centralità del brand Melinda
nella gestione di tutte le varietà ". Il contesto macroeconomico, nel frattempo, appare tuttora
condizionato da variabili problematiche, a cominciare dalle spinte inflattive
che condizionano il mercato così come la produzione, inevitabilmente interessata
dall"incremento dei costi degli input agricoli e dell"energia.
"L"anno è stato segnato da un"elevata qualità del
prodotto e i mercati hanno risposto bene determinando un risultato positivo in
termini di ricavi, ma la prudenza è d"obbligo", dichiara Ernesto Seppi, presidente del Consorzio Melinda. "A un buon
fatturato, infatti, fanno da contraltare i costi che sono cresciuti
notevolmente negli ultimi anni sotto la spinta dell"inflazione generale.
Il fenomeno interessa tutta la catena e di questo dobbiamo necessariamente
tenerne conto. Siamo consapevoli, del resto, di quanto l"incremento del costo
di produzione penalizzi particolarmente gli stessi agricoltori chiamati a
fronteggiare spese sempre più ingenti che impattano in ultima analisi sui margini
di profitto".
