TRENTO. Si sono concluse in Terza commissione, presieduta da Vanessa Masè (La Civica), le audizioni sull ddl 11sugli orsi. Dal CAL è arrivato un sì al disegno di legge: il presidente Paride Gianmoena ha affermato che la posizione del Consiglio delle autonomie è favorevole al ddl. Una parere unanime, granitico, l"ha definito il presidente del Cal, che va incontro alla mozione votata lo scorso anno a favore del contenimento degli orsi problematici. L"unanimità rappresenta tutti i comuni trentini a favore di un disegno di legge, ha detto ancora, che velocizza gli interventi nei confronti degli animali pericolosi. Importante, per Gianmoena, che il ddl preveda l"intervento dei tecnici. Questo, ha detto ancora, è il primo passo per cambiare i rapporti tra Stato "“ Pat "“ Unione Europea, senza dimenticare il coinvolgimento dell"Euregio. Dal Cal è uscito un messaggio chiaro: il tema dei grandi carnivori riguarda tutto il Trentino, dalle valli alla città . Il presidente Cal ha detto che il passo successivo è quello, tutti insieme, di riuscire a fare dei piani di gestone dei plantigradi. L"orso c"è, ci dovremo convivere, ha aggiunto, ma non con questi numeri. Per Gianmoena la priorità è l"abbattimento degli individui pericolosi con un supporto scientifico. Fin da subito si devono elaborare piani ma ciò non significa non fare nulla per i cassonetti anti orso, una raccolta più attenta dei rifiuti.
Massimo Vettorazzi,
vicepresidente commissione Tutela ambientale della SAT, ha affermato che la Sat
considera positivo un ddl che deleghi la responsabilità della gestione al
Presidente della Giunta. Ci sono però ambiguità , a partire dal limite degli 8
abbattimenti che non rappresenta un piano di controllo del numero. Ispra dice
che così non ci sarebbe una riduzione della popolazione e questa legge sembra
suggerire che invece tutti gli anni si possono prelevare otto plantigradi.
Anche se c"è un problema genetico che sta impoverendo la popolazione che
potrebbe essere messa a rischio. La gestione degli orsi problematici, secondo
Vettorazzi, è solo un tassello. Sat non si è mai tirata indietro sugli abbattimenti come
ultima ratio, come è accaduto per M90 nell"ottica della conservazione della
popolazione e non degli individui. Si deve però operare sulla prevenzione, a
partire da una corretta gestione dei rifiuti essenziale per evitare che l"orso
venga a contatto con l"uomo. Altra cosa da fare per la Sat è riaprire il
dialogo con tutti i portatori di interesse come quella portata avanti, nel
2016, dall"Ufficio stampa della Pat e il tavolo istituito dalla Giunta nel 2015
che però non è stata riattivata dopo il Covid.
Tavoli, insomma, che secondo
Vettorazzi, vanno riaperti per parlare in modo razionale del tema grandi
carnivori. Infine, va messa in campo una campagna di informazione e di
conoscenza del comportamento di questa specie sull"arco alpino. Il
rappresentante della Sat ha detto che al primo posto, anche se il rischio zero
non esiste, è la sicurezza delle persone tenendo fisso l"obiettivo della
conservazione della specie. La Sat, ha aggiunto, in questi anni ha portato
avanti un"informazione il più possibile corretta e equilibrata senza creare i
fans dell"orso. Tante sono state le serate organizzate e sempre partecipate e
apprezzate. L"orso e il lupo, ha aggiunto, sono animali che dividono l"opinione
pubblica ma vanno lasciate a parte le emozioni e la rabbia a favore di un
pensiero razionale riallacciando i fili di una spaccatura della comunità
trentina. Vettorazzi ha detto che i soci della Sat non hanno mai segnalato
situazione di pericolo, ma a chi fa la manutenzione dei sentieri è stata fatta
una formazione ad hoc. Il presidente dell"Ordine degli agronomi e dei forestali,
Claudio Maurina, ha affermato di
essere sollecitato dai colleghi che hanno avuto incontri con l"orso. Fenomeno
complesso, che va gestito, già anni fa nel Comitato faunistico si evidenziava
il rischio del bracconaggio che è purtroppo diventato realtà . Quindi, sì agli
abbattimenti degli orsi pericolosi e ha auspicato il via libera allo spray anti
orso, indispensabile per chi lavora come i forestali, magari da solo, nel
bosco. Maurina ha affermando che i pericoli maggiori si corrono quando si è da
soli. Eventualità che per i dottori forestali è frequente e tanti sono stati
gli incontri con il plantigrado. Per questo lo spray sarebbe importanti.
Maurina ha detto che nel Comitato faunistico si erano chieste azioni per la
soppressione dei problematici e avanzata la richiesta degli spray che il
Repubblica Ceca e il Slovenia vengono dati anche ai bambini che abitano in zone
frequentate dall"orso. Anche per il presidente dell"Ordine indispensabile è la
corretta gestione dei rifiuti. Infine, Maurina, ha ricordato che nel progetto Life
Ursus è mancata la diffusione degli orsi nelle zone alpine limitrofe causando
anche guai genetici per questa specie che potrebbe essere messa a rischio. Hanno chiuso le audizioni i rappresentanti del Coordinamento
imprenditori. Il presidente Mauro
Paissan ha ricordato che da anni si chiedevano azioni coraggiose e quindi
gli imprenditori sono a fianco del Consiglio e hanno supportato la scelta di
Fugatti di ordinare l"abbattimento di M90. Sull"orso la posizione del
Coordinamento è semplice: la convivenza è complicata e talvolta la sicurezza è
messa a repentaglio e a repentaglio viene messo il turismo.
La richiesta è,
quindi, quella di agire per prevenire il conflitto e dove necessario ricorrere
anche alla soluzione estrema dell"abbattimento. Comunque, non si possono avere
esitazioni sulla tutela dei cittadini e delle attività economiche. Ciò senza
svalutare l"importanza della biodiversità . Il presidente Paissan ha chiesto
quindi che il ddl venga approvato dal Consiglio. Infine, il coordinamento, ha
espresso solidarietà nei confronti di Fugatti
e Failoni per le minacce che hanno
ricevuto. Il presidente della Federazione delle cooperative Roberto Simoni ha ricordato la
situazione di sofferenza degli allevatori. Inoltre, ha aggiunto che la
situazione dell"orso, importato secondo un progetto che non è stato adeguatamente
seguito, è diversa da quella del lupo. Infine, ha rinnovato la solidatietà a
Fugatti e all"assessore Failoni. Anche il presidente degli Artigiani Marco Segatta ha affermato che va difesa la biodiversità , ma prima
di tutto c"è la sicurezza. Gli artigiani che lavorano nel bosco, ha ricordato,
chiedono la possibilità di poter usare lo spray anti orso. Un"istanza, ha detto
Masè, che il Consiglio cercherà di portare avanti. Segatta ha affermato che l"orso
in questo ultimo anno ha rappresentato un impatto emotivo forte. Quindi, è
giusto pensare a un controllo di questa specie. Così come per i lupi. Insomma,
va fatto un ragionamento a 360 gradi sulla fauna. Ilaria Viola
della Pat ha ricordato che orsi e lupi sono altamente tutelati. Per l"orso c"è
il Pacobace per il lupo, invece, la rimozione può essere fatta solo con lo
strumento della deroga, quindi non sono possibili piani di abbattimento. A livello nazionale c"è un piano lupo vecchio
che non contempla l"espansione della specie sulle Alpi dagli Appennini e dai
Balcani. Da anni, ha ricordato ancora, si sta lavorando per aggiornare questo
piano che consideri tutti gli aspetti della tutela della specie. Il piano,
inoltre, secondo le direttive del ministero dell"ambiente, non prevede le
deroghe. L"obiettivo è di arrivare a un Pacobace anche per il lupo, ma le
posizioni sono molto diverse tra le regioni del Nord Italia e il ministero.
Ispra, comunque, ha dato un parere positivo agli abbattimenti di alcuni
individui in Trentino, non come deroga ma come esperimento.
