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Il futuro della politica commerciale europea

sab 14 set 2024 11:09 • Dalla redazione

Presentato in anteprima nazionale a Trento il sondaggio della Commissione Europea

TRENTO. Rispetto alla progressiva liberalizzazione, che ha caratterizzato gli scorsi decenni, assistiamo oggi a una crescente attenzione alla protezione delle economie dei singoli paesi. Alla luce di questo, come potranno svilupparsi in futuro gli accordi commerciali nell’ambito dell’Unione europea secondo la percezione degli italiani e degli altri cittadini europei? Che peso avranno le criticità geopolitiche? Quanto, secondo loro, riuscirà a incidere la regolamentazione comunitaria su questioni di impatto globale come, ad esempio, la sostenibilità? E ancora: come differisce su questi temi il sentiment italiano rispetto a quello europeo?

La percezione dei cittadini europei sulle politiche europee sul commercio e sulla politica commerciale europea è stata di recente oggetto di un sondaggio della Commissione Europea: i risultati dell’indagine sono stati presentati in anteprima nazionale a Trento da Nicola Faganello, Direttore Centrale per la Politica commerciale internazionale del Ministero degli Affari Esteri e Ambasciatore designato a Dublino.

“Il sondaggio – ha spiegato Faganello – è interessante perché conferma che nonostante le difficoltà e le tensioni geopolitiche, c’è consapevolezza da parte dei cittadini dell’importanza che queste politiche vengano condotte a livello europeo, per fare fronte a concorrenti e competitor e promuovere gli interessi degli Stati Membri”.

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Nel complesso, l’indagine riflette un forte sostegno al ruolo dell'UE nella gestione delle dinamiche commerciali globali; un interesse a ottenere benefici sociali più ampi tramite la politica commerciale; un’attenzione alla tutela della produzione locale e dell’occupazione; una consapevolezza degli imperativi strategici posti dalle tensioni geopolitiche (rafforzare la sicurezza economica e la resilienza delle catene di approvvigionamento); una popolazione sempre più informata sulla politica commerciale e sulle questioni legate alla globalizzazione; la necessità di una politica commerciale dell’UE che sia reattiva, flessibile, coerente con le altre politiche UE e trasparente e in linea con le diverse priorità dei cittadini europei e con gli sviluppi globali e regionali .

Insieme a Faganello, i keynote speeches sono stati affidati a Paolo Garzotti, Commissione Europea – Direzione Generale per il Commercio – Capo Unità America Latina, Stefano Schiavo, Direttore Scuola di Studi Internazionali – SSI, Professore ordinario Dipartimento di Economia e Management Università di Trento. L’evento, organizzato a Palazzo Geremia da Confindustria Trento e Università di Trento, è stato aperto dai saluti istituzionali di Fausto Manzana, Presidente di Confindustria Trento, Franco Ianeselli, Sindaco del Comune di Trento, Achille Spinelli, Assessore allo sviluppo economico, lavoro, università, ricerca della Provincia autonoma di Trento, Flavio Delforian, Rettore Università di Trento. A moderare gli interventi, Michele Andreaus, Professore ordinario Dipartimento di Economia e Management Università di Trento.

“La percentuale di export sul PIL in Trentino è del 25%, contro il 45% del Veneto – ha spiegato Manzana –. Inoltre, in Trentino, la percentuale delle imprese che esportano si ferma all’1,9% delle imprese sotto i 50 dipendenti, mentre sale al 36,7% delle imprese sopra i 50 dipendenti. Gioco forza, la nostra provincia deve fare molto per esportare di più e per coinvolgere più imprese sull'esportazione. Il nostro Governo provinciale si sta adoperando in questo con il Piano export e l'attività connessa. Su questo fronte, anche Confindustria Trento sta facendo la sua parte a vantaggio delle imprese associate”.

 



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