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A Segno si parla di Autonomia tra storie, idee e luoghi

sab 30 nov 2024 15:11 • Dalla redazione

Il 5 dicembre ricorrono i 52 anni dall'entrata in vigore del Secondo Statuto

TRENTO. Il 5 dicembre ricorre l’anniversario dell’entrata in vigore del “Secondo Statuto d’Autonomia” del 1972, con la nascita delle Province autonome di Trento e di Bolzano come le conosciamo oggi. Con la riforma dello statuto speciale della Regione Trentino-Alto Adige del 1948, approvata dal Parlamento nel 1971, cominciò un’intensa fase di acquisizione di nuove competenze che ha permesso alla Provincia autonoma di Trento, entro il quadro dell’autonomia regionale speciale, di legiferare e di dotarsi di strumenti per amministrare sempre più ambiti della vita pubblica provinciale.

A cinquantadue anni dalla data che segna una tappa fondamentale nel cammino storico e istituzionale della nostra Autonomia, la Provincia autonoma di Trento ha scelto questa giornata per promuovere una serie di attività formative, incontri e occasioni di divulgazione e promozione della cultura dell’Autonomia.

Le iniziative sono state presentate dall'assessore alle politiche per la casa, patrimonio, demanio e promozione della conoscenza dell’Autonomia Simone Marchiori e dalla vicepresidente e assessore alla cultura Francesca Gerosa, assieme al presidente della Provincia Maurizio Fugatti. Presente il direttore della Fondazione Museo storico del Trentino Giuseppe Ferrandi.

Tanti gli appuntamenti, di cui uno interesserà anche la Val di Non. In particolare, al Museo Padre Chino a Segno, alle 20.30 si terrà l’incontro pubblico su “Autonomia. Un percorso di storie, idee e luoghi”. A partire dall’anniversario del 5 dicembre 1972 una serata di riflessioni e testimonianze sulla storia e sulle sfide attuali della nostra autonomia. Durante la serata verranno proiettati alcuni contributi del format "Patstories Competenze" realizzato per la mostra "La Provincia si racconta: un viaggio tra storia, presente e futuro dell’autonomia trentina", oltre ad altri materiali audiovisivi conservati negli archivi della Fondazione Museo storico del Trentino.

 

 



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