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18 dicembre, Giornata internazionale dei Migranti

Proclamata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a partire dall’anno 2000

18 dicembre, Giornata internazionale dei Migranti
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p>Il 18 dicembre di ogni anno si celebra la Giornata internazionale delle persone migranti, proclamata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a partire dall’anno 2000.

Occasione per ricordare a livello globale quanto sia cresciuto nel tempo questo fenomeno e quanto sia importante una gestione più efficace delle migrazioni, da attuare attraverso politiche mirate.

Esattamente dieci anni prima, il 18 dicembre del 1990, fu approvata la Convenzione Internazionale dei migranti, sulla protezione dei diritti di tutti i lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie, sempre ad opera dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

In questo modo viene riconosciuta la situazione di vulnerabilità dei lavoratori migranti ed allo stesso tempo si comprende l’importanza di promuovere condizioni di lavoro e di vita dignitose.

Tante le ragioni che spingono le persone a spostarsi dai territori di origine, soprattutto negli ultimi anni assistiamo a situazioni drammatiche in molte parti del mondo: guerre sanguinose, innumerevoli conflitti, conseguenze decisamente negative dovute ai cambiamenti climatici, situazioni non sostenibili legate alle condizioni precarie di vita.

Spostamenti, quindi, molto spesso forzati che avvengono sia all’interno dei confini nazionali che oltre, basta riflettere su alcuni numeri, solo nel 2020 più di 280 milioni di persone erano migranti internazionali.

A parte le motivazioni che sono alla base di tali migrazioni, coloro che sono costretti a spostarsi, compresi gli sfollati, sono tra i gruppi più vulnerabili della società.

Spesso oggetto di emarginazione, privazioni, sfruttamento e addirittura abusi, le persone migranti hanno, molte volte, accesso limitato ai servizi essenziali come l’assistenza sanitaria.

È importante ricordare come anche gli stessi percorsi migratori rappresentano un pericolo non indifferente per milioni di persone che ogni anno si trovano ad intraprendere questi viaggi alla ricerca di un luogo più sicuro e condizioni di vita più dignitose.

Un forte contrasto se si pensa che solo nell’ultimo decennio moltissimi di loro hanno perso la vita proprio durante il percorso che doveva portarli alla meta “sicura” che si erano prefissati.

Ciò che è accaduto e continua ad accadere sottolinea l’assenza, molte volte, di percorsi migratori protetti e regolari.

Nonostante tutte le sfide che essi si trovano ad affrontare, bisogna ricordare che i migranti contribuiscono significativamente alla prosperità sia dei loro paesi di origine che di quelli che li accolgono, benefici spesso non considerati sia dai governi che dall’opinione pubblica.

Il loro contributo finanziario, che avviene attraverso le rimesse inviate alle famiglie rimaste nei Paesi di origine, favorisce i mercati locali, ancor di più quelli dei Paesi a basso reddito.

Allo stesso tempo il ruolo delle persone migranti nel mercato del lavoro ha un valore inestimabile, ma per fare in modo che tale contributo si rafforzi è necessario un netto miglioramento della governance che si occupa della migrazione.

 

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