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Quanto vale un uomo?

dom 26 gen 2025 10:01 • By: Renato Pellegrini

Riflessioni sulla dignità umana nei tempi moderni

Me la sono sempre posta la domanda: quanto vale un uomo? Quanta considerazione e rispetto dagli altri uomini e donne che condividono la sua stessa esperienza? Sono tempi duri, è vero. Ci sono guerre dove vengono assassinati bambini anche di pochi giorni, dove vengono occupate terre che appartengono ad altri, le cui case vengono distrutte; c’è un mondo dove muoiono o soffrono troppe persone che non possono permettersi le cure, dove gli incidenti sul lavoro provocano molti decessi, dove anche l’informazione non sai se “informa” o “disinforma” con la diffusione di fake news.

Speravamo di non vedere più uomini incatenati come schiavi, portati non si sa bene dove, perché finito il tempo in cui servivano per i lavori forzati. Ma, come scrive Tonio dell’Olio, nulla fa più male che vedere come con un sol tratto di penna il Presidente degli Stati Uniti cancelli lo ius soli, la legge che accoglieva come americano chiunque nasceva in America. Certamente le si può rimproverare molto: dalle bombe atomiche, allo schiavismo, allo sterminio dei nativi, «ma restava pur sempre l’unica nazione al mondo nata non in nome di una razza, non in nome del sangue, non in nome del potere, non in nome di una religione, ma in nome di un’idea, mille volte tradita, sempre inseguita: l'accoglienza di chiunque fosse in fuga da una persecuzione per questioni di razza, di sangue, di potere, di religione, chiunque fuggisse dalla guerra, chiunque fuggisse dalla fame.

Graziadei marzo 2025

Chiunque poteva arrivare in America, vivere! Liberamente, inseguire il suo sogno» (in www.mosaicodipace, 23 gennaio 2025).

Oggi c’è una parola, sicurezza, scambiata come “salvezza”, quindi pienezza di vita umana per tutti. Non occorre molto tempo per capire che le cose non stanno così. Quello che dovremmo chiederci e che io mi chiedo spesso è se sappiamo andare oltre il nostro io e se per caso non viviamo «ai margini dell’esistenza autentica» (Martin Buber: Il Cammino dell’uomo, ed. Qiqaion). Nominare Dio in simili casi è un sacrilegio, a meno che qualche padrone della terra non voglia riscrivere il Vangelo, cosa peraltro possibile, ma sicuramente illecita e blasfema. Gesù Cristo ha salvato il mondo morendo sulla croce, oggi lo si vorrebbe salvare facendo morire i più sfortunati in modo atroce. Celebreremo fra poco la “giornata della memoria”. Ma ne vale la pena? Le giornate rischiano di diventare poco più che un bluff, non un ricordo che deve far riflettere per non compiere ancora errori e crimini, ma la volontà di nascondere ciò che oggi sta avvenendo e di cui nessuno può dirsi innocente. La Parola di quel Dio che i potenti invocano, cancellandola, chiede: «Che ne hai fatto di tuo fratello?» E l’intervento di Dio ha salvato pesino Caino, l’omicida. La ha ricordata a tutti la vescova Budde, irritando non pochi cosiddetti “religiosi”: ha chiesto di aver pietà di chi ha paura, perché immigrato senza colpa, perché di orientamento sessuale LGBT. Ha scandito: «Una delle qualità di un leader è la misericordia». E invece la parola d’ordine è «colpisci e terrorizza».

Ma, scrive Concita De Gregorio (La Repubblica, 25 gennaio 2025) «Fino a che ad essere colpiti e terrorizzati sono gli altri, certo, ma non è mai detto. La tecnica del terrore, storicamente, tende ad estendersi a chiunque e poi tocca a chi tocca. Ricorda le foto degli schiavi in catene, gli schiavi dei campi di cotone, quell’immagine. Fare di nuovo grande l’America significa tornare lì? È possibile, ma coi razzi pronti per Marte, dunque peggio: con le tecnologie che consentono quel che prima era impensabile, nel bene e soprattutto nel male. La cosa più spaventosa non sono Trump, Musk, le nazioligarchie nella versione aggiornata per le App. Sono coloro che applaudono e si consegnano, esultando, al nuovo schiavismo». Io non so se espressioni di questo tipo siano esageratamente pessimiste. Ascolto Gesù, di cui mi fido e a cui mi affido: «Avevo fame e tu mi hai dato da mangiare… ero straniero e tu mi hai accolto.» Gesù, il mio Dio, ha persino ascoltato e dato dignità agli indemoniati, li ha riammessi nella comunità. I cristiani sappiano che allontanarsi da questo cammino è rifiutare Dio. Anche se si dice di credere in Lui e si va a messa.



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