mar 25 feb 2025 08:02 • Dalla redazione
Ieri la sottoscrizione dei 32 soggetti che si impegnano nel reinserimento sociale e lavorativo delle persone in esecuzione penale
TRENTO. Ieri, con una cerimonia ospitata presso la Sala Depero, i 32 soggetti firmatari si sono impegnati a dar vita al Distretto dell’Economia Solidale "Per il reinserimento sociale e lavorativo delle persone in esecuzione penale". Il logo, che raffigura una casa stilizzata aperta verso l’esterno con due tessere colorate, simboleggia le iniziative e i progetti dedicati al reinserimento delle persone. Un percorso che comprende anche il punto "Spini Pizza" – iniziativa promossa dalla Procura della Repubblica di Trento – destinato a svilupparsi attraverso nuove opportunità in futuro e la cui realizzazione vedrà la collaborazione tra la Provincia e i soggetti firmatari del DES, mentre la gestione sarà a cura di Enti del terzo settore coinvolti in un apposito procedimento di co-progettazione.
Alla firma dell'Accordo oggi sono intervenuti il presidente della Provincia Maurizio
Fugatti e l'assessore alla salute e politiche sociali Mario Tonina,
il presidente del Consiglio provinciale Claudio Soini, il sindaco di
Trento Franco Ianeselli, i procuratori della Repubblica di Trento Sandro
Raimondi e di Rovereto Orietta Canova, il commissario del Governo Giuseppe
Petronzi, il provveditore regionale dell’Amministrazione penitenziaria Rosella
Santoro, la direttrice della Casa circondariale Anna Rita Nuzzaci,
il garante dei detenuti Giovanni Maria Pavarin, la presidente del
Tribunale di sorveglianza Trento Lorenza Omarchi.
Fra i presenti anche la vicepresidente della Provincia Francesca Gerosa,
il direttore generale Raffaele De Col, la dirigente del Servizio
provinciale politiche sociali Federica Sartori e il dirigente dell'Umst
affari generali della presidenza e segreteria della Giunta Nicola Foradori.
A dare il benvenuto in Sala Depero è stato il presidente
del Consiglio provinciale Soini che ha parlato di “un passo avanti nei servizi
rivolte alle persone che si trovano in esecuzione penale” e del “lavoro come
chiave del reinserimento sociale”.
“È motivo di orgoglio – ha quindi proseguito il presidente Fugatti – vedere
riuniti attorno a questo tavolo tutti gli attori principali della nostra
comunità, in un percorso innovativo a livello nazionale. Un percorso che punta
al reinserimento sociale e lavorativo, al sostegno delle persone in esecuzione
penale che vogliono rientrare nel mondo del lavoro. Anche su questo fronte, il
Trentino, con la sua speciale autonomia, vuole essere un modello”.
Il procuratore Raimondi ha spiegato come “il reinserimento rappresenti la
chiave per non delinquere più”, auspicando che il progetto consenta di
“lanciare un ponte fra carcere e cittadinanza”. Un plauso al progetto è
arrivato anche dal sindaco Ianeselli, mentre il procuratore Canova e il
presidente del Tribunale di sorveglianza Omarchi hanno posto l’accento sul
lavoro in sinergia dei tanti soggetti coinvolti, quindi il provveditore Santoro
ha spiegato l’importanza del “percorso di rieducazione”. La direttrice della
Casa circondariale Nuzzaci ha ringraziato il Trentino, un territorio
accogliente, dove una persona su cinque è impegnata nel volontariato, mentre il
garante dei detenuti Pavarin ha elogiato la Provincia di Trento per la capacità
di mettere a terra il progetto.
In conclusione l’assessore Tonina ha parlato di un percorso di “inclusione reale” e di una “collaborazione fra pubblico e privato che nasce dal basso e coinvolge le comunità, un esempio concreto di inclusione aperto alla cittadinanza, con l’obiettivo anche di sensibilizzare la società civile, che si può riassumere in una grande rete di opportunità”, infine il commissario del Governo Petronzi, sottolineando come al centro ci debbano essere le persone, ha parlato di "un momento di riscatto e di reinserimento".
L'Accordo per la realizzazione del Distretto Economia
Solidale
L'Accordo volontario si propone di favorire il reinserimento sociale e
lavorativo delle persone in esecuzione penale; gli obiettivi principali
includono il rafforzamento della responsabilità territoriale, la creazione di
nuove opportunità lavorative per i detenuti e i soggetti in semilibertà, la
promozione di percorsi formativi professionalizzanti e il sostegno
all’inclusione sociale dei minorenni sottoposti a provvedimenti giudiziari.
Elemento centrale dell’Accordo è il Distretto dell’Economia Solidale (DES),
articolato in tre categorie di soggetti:
Il coordinamento del Distretto è affidato alla
Provincia autonoma di Trento, tramite una Cabina di Regia composta da
rappresentanti istituzionali e partner del progetto.
Gli impegni dei soggetti sostenitori prevedono, tra le altre azioni,
l’informazione alle imprese su incentivi per l’assunzione di persone in
esecuzione penale, la promozione di iniziative culturali e sociali per
l’inclusione e il supporto al progetto di ristorazione esterno al carcere
"Spini Pizza". Organizzazioni di categoria, fondazioni e associazioni
di volontariato contribuiscono con risorse e azioni specifiche per favorire il
successo del progetto.
I soggetti gestori sono Enti del terzo settore accreditati in ambito
socio-assistenziale individuati tramite apposite procedure di evidenza
pubblica. Al riguardo è stato recentemente approvato dalla Giunta provinciale
un Avviso di co-progettazione per la gestione dei servizi "Per il
reinserimento sociale e lavorativo delle persone in esecuzione penale", di
durata triennale, con un valore complessivo di 3 milioni. La co-progettazione è
articolata in un Progetto di massima con 2 Aree di intervento interconnesse:
l'Area "RistorAZIONE", che prevede la realizzazione del progetto
Spinipizza, e "Dentro&Fuori Carcere" che include i laboratori
interni per l'acquisizione dei pre-requisiti lavorativi e iniziative per
favorire il reinserimento (sportelli, servizi di abitare accompagnato ecc...).
Il finanziamento del progetto deriva da fondi provinciali integrati con altri
fondi extraprovinciali, tra cui quelli della Cassa delle Ammende e quelli che
potranno derivare dalla partecipazione ad altri Avvisi ministeriali.
Il logo
Il logo individuato per il Distretto richiama la dimensione di una casa, chiusa
su tutti i lati, ma con un’apertura verso l’esterno fatta da due tessere
colorate. Tre gli elementi che si sono voluti mettere in evidenza:
Spini Pizza
L’iniziativa, promossa da un gruppo di lavoro composto dalla Procura
della Repubblica di Trento in collaborazione con Comune, Amministrazione
penitenziaria, Tribunale di sorveglianza, Ordine degli Avvocati di Trento
e Rovereto e Camera penale, vede la Provincia autonoma di Trento come
coordinatore operativo. Il progetto prevede la realizzazione di una struttura
in legno di circa 300 metri quadrati. L'attività di
ristorazione sarà situata vicino alla Casa circondariale di Trento e
sono al via i lavori per la realizzazione e per la gestione
dell'attività. Curerà la realizzazione della struttura la Provincia,
tramite il SOVA - Servizio sostegno occupazionale e valorizzazione ambientale,
promuovendo anche il coinvolgimento sottoscrittori del DES nel suo
allestimento. Per quanto riguarda la gestione dello spazio e dell'attività di
ristorazione è stato avviato un procedimento di co-progettazione rivolto agli
Enti del Terzo settore che prevede un finanziamento triennale dell'attività.
Oltre al punto di ristorazione esterno il progetto comprende anche un
laboratorio di cucina interno alla Casa Circondariale, per coinvolgere un
numero maggiore di persone e valorizzare le esperienze di formazione attive
tramite i percorsi curati dall'Istituto alberghiero di Levico Terme.
All'interno della Casa Circondariale è inoltre presente un progetto in campo
agricolo, che potrà fornire all'attività di ristorazione i prodotti coltivati.
L’obiettivo è quello di offrire ai detenuti un'opportunità concreta di
riscatto e reinserimento, trasformando un’esperienza di formazione in una
prospettiva di futuro.
Soggetti firmatari
Provincia, Procura della Repubblica, Garante dei diritti dei detenuti,
Difensore Civico, Commissariato del Governo, Provveditorato regionale
dell’Amministrazione penitenziaria, Casa Circondariale di Spini di
Gardolo, Ufficio interdistrettuale Esecuzione Penale Esterna, Centro per la
Giustizia minorile, Tribunale di Sorveglianza e Tribunale per i Minorenni
di Trento, Comune di Trento, Camera Penale di Trento, Ordini
degli Avvocati di Trento e di Rovereto, Consorzio Con.Solida, Federazione trentina
della cooperazione, Confindustria Trento, Coldiretti, CIA Agricoltori
italiani trentini, Associazione Artigiani e piccole imprese del
Trentino, Confcommercio e Confesercenti del Trentino, ASAT -
Associazione Albergatori e Imprese turistiche della Provincia di
Trento, Fondazione Caritro, Fondazione Crosina Sartori, Gruppi
Lions Trentino, Soroptimist Club Trento, Gruppi Rotary Club Trento
e Gi.Pro - “Giovani e professioni”.
Nuove adesioni
Si specifica infine che l’Accordo è aperto all’adesione di nuovi soggetti
promotori e sostenitori, previa verifica della coerenza delle loro attività con
le finalità del Distretto.