TRENTO. Le Associazioni Ambientaliste del Trentino esprimono apprezzamento per i risultati emersi dal Rapporto Grandi Carnivori 2024, realizzato dal Servizio Faunistico della Provincia Autonoma di Trento. I dati confermano che l’instancabile impegno nel monitoraggio e nella prevenzione delle predazioni stia dando frutti concreti: nel 2024 le segnalazioni di danni ai patrimoni zootecnici e agricoli sono diminuite sensibilmente rispetto agli anni precedenti. La stima condotta nel 2023 contava 98 orsi bruni adulti esclusi i cuccioli dell’anno, e preannuncia per il 2025 un monitoraggio intensivo che fornirà parametri demografici ancora più precisi. L’areale di spostamento dei maschi vaganti si estende per oltre 34.000 km², dal Piemonte al Tirolo settentrionale, mentre le femmine si muovono in un’area ristretta al Trentino occidentale, che si conferma tuttavia in graduale espansione. Il lupo registra una distribuzione stabile, con 27 branchi censiti, un dato analogo al 2023. Accanto a questi due grandi predatori prosegue l’avanzata dello sciacallo dorato, oramai presente in gran parte del territorio.
Il calo dei danni non sarebbe stato possibile senza il rafforzamento delle misure preventive: lo scorso anno sono state realizzate dalla Provincia Autonoma di Trento 161 nuove recinzioni elettrificate, assegnate gratuitamente o cofinanziate, e sono stati impiegati 4 nuovi cani da guardiania, che si aggiungono agli altri 99 già operativi, inclusi i cuccioli prodotti dagli allevatori locali.
Inoltre, 38 alpeggi sono stati dotati di strutture protettive (14 box e 9 rifugi in legno), a tutela dei pastori e del loro bestiame nelle aree di montagna. Parallelamente, il Piano provinciale di sicurezza dei sistemi di raccolta ha garantito contributi per la posa di cassonetti anti-orso in tutte le utenze domestiche a rischio, con un investimento complessivo di 1,8 milioni di euro che ci auguriamo possa essere ripetuto nel tempo ed esteso a tutto il territorio interessato, auspicando che venga affiancato da un'importante azione di incentivo delle buone pratiche e conseguente dissuasione del non corretto conferimento dei rifiuti.
A completamento di questo quadro virtuoso, le Associazioni Ambientaliste sottolineano l’importanza dei percorsi di formazione e sensibilizzazione rivolti a residenti, ospiti e operatori del settore, nonché il rafforzamento della partecipazione provinciale alle principali reti internazionali (Convenzione delle Alpi, LCIE, Bear Specialist Group dell’IUCN) e agli eventi scientifici di rilievo, come il 28° Convegno IBA in Canada.
In tutto questo risulta francamente disarmante constatare come, proprio nel momento in cui le predazioni diminuiscono e gli strumenti di coesistenza si dimostrano efficaci, aumentino invece l’insofferenza e la tossicità delle affermazioni di taluni portatori di interesse locali, evidentemente più interessati a suscitare polemiche che a costruire un’effettiva convivenza con i Grandi Carnivori. Proprio per favorire il confronto e la divulgazione, le Associazioni Ambientaliste stanno organizzando, nelle prossime settimane, una serata pubblica dedicata ai Grandi Carnivori del Trentino e alle iniziative per favorire la coesistenza.
