MALÉ. Sotto una pioggia scrosciante e nel giorno della Festa della Repubblica, la Val di Sole e il Trentino hanno salutato questo pomeriggio Silvano Rauzi.
Protagonista assoluto nel mondo della zootecnia di montagna e della politica, Rauzi è stato salutato da una comunità numerosa e partecipe, che si è stretta intorno alla famiglia: la moglie Luisa, i figli Alessio, Elisabetta e Giovanna. Tanti sono stati volti noti della politica provinciale e nazionale, delle associazioni di categoria, del mondo della cooperazione di ieri e di oggi che hanno affollato le navate della chiesa parrocchiale di Malé. Ma soprattutto c’erano loro: gli allevatori, uomini e donne, colleghi del duro lavoro della zootecnia di montagna, per i quali Silvano Rauzi si è speso e battuto portando la loro voce nelle istituzioni.
Un uomo impegnato, dalle molte
sfaccettature e passioni, che ha saputo lasciare il segno in diversi ambiti, da
quello familiare a quello lavorativo, a quello politico.
Così è stato descritto dai ritratti che ne hanno fatto il parroco don Paolo Moser, Lorenzo Dellai e Caludio Valorz. Se, durante l’omelia, don Paolo ha scelto di evidenziare il lato privato e umano di Rauzi, Dellai, al quale la famiglia ha affidato l’onore di tratteggiarne il ricordo,
ha messo in luce la capacità di fare e promuovere buona politica mentre Valorz, oggi presidente della Cassa Rurale Val di Sole, ma per 30 anni stretto
collaboratore di Rauzi alla Federazione Allevatori, ne ha sottolineato i meriti
e i traguardi raggiunti durante gli anni della sua presidenza, durata dal 1980 al 2015.
