p>La prima targa automobilistica nasce a Parigi esattamente 132 anni fa; era, infatti, il 14 agosto 1893 e quel giorno rappresentò una svolta molto importante per il mondo delle auto.
Questa novità si ebbe grazie a un’ordinanza della prefettura di Parigi che ne stabilì l’obbligo a partire da quel momento per ogni autoveicolo meccanico.
Un mondo, quello dell’automobile, che, in quegli anni, certamente era lontano anni luce dall’epoca moderna.
L’ordinanza stabilì che fosse applicata una targa in metallo con nome e domicilio del proprietario e numero distintivo attribuito ad ognuno, il tutto naturalmente in caratteri ben leggibili.
In contemporanea nasceva a quei tempi anche una regolamentazione specifica che oggi chiamiamo codice della strada.
All’inizio la decisione era limitata al territorio francese, ma ben presto, già negli anni a seguire furono diversi gli stati che applicarono la normativa al loro territorio.
La prima a seguirne l’esempio fu la Germania nel 1896, l’anno seguente l’iniziativa delle targhe per le auto fu adottata anche in Italia, nel 1898 nei Paesi Bassi e all’inizio del nuovo secolo, esattamente nel 1901 anche negli Stati Uniti.
Quale evoluzione hanno avuto le targhe automobilistiche nel nostro Paese?
Diamo uno sguardo per saperne di più a grandi linee su alcune delle principali modifiche effettuate nel tempo.
Trascorsi i primi anni, per l’esattezza arriviamo al 1905, le targhe diventano solo numeriche, i primi 2 numeri rappresentavano il codice della provincia, ognuna in ordine alfabetico, e a seguire il numero specifico attribuito al veicolo.
Il problema arrivò quando Mussolini nel 1927 creò 17 nuove province, a quel punto lo stesso Mussolini cambiò sistema e introdusse una sigla provinciale di due lettere, a parte la capitale Roma che appariva per intero.
Molte le modifiche che sono intervenute nel tempo, anche perché, nei primi decenni, non era stato certamente stato preventivato che l’auto si sarebbe diffusa in maniera esponenziale, quindi se all’inizio sembravano poter essere sufficienti poche cifre dopo la sigla provinciale, arrivò il momento in cui si comprese che non era il sistema più efficiente.
Arriviamo a periodi più recenti, nel 1994 esordisce il sistema alfanumerico che conosciamo attualmente, due lettere, tre numeri e due lettere, sicuramente con una possibilità di combinazioni molto ma molto più ampia.
