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Béver come na lóra

Perché in italiano si dice imbuto mentre in dialetto è orèl?

Béver come na lóra

Mi ha sempre incuriosita e suscitato una certa simpatia il termine noneso orèl o, talvolta, lorèl. È così diverso dall"italiano "imbuto" e non assomiglia a nessun termine che mi potesse suggerire la sua origine etimologica. Il motivo è semplice: la parola orèl deriva dalla base etimologica latina lura, ae, imboccatura di un sacco o di un otre, correlata e intrecciata anche al latino uter, utris, otre, recipiente per liquidi.

L"evidente differenza che intercorre tra l"italiano e il dialetto è data quindi dal fatto che le voci nonese, e più in generale trentine, non si sviluppano dalla base *imbutum, bensì dall"unione di altri due etimi latini. *Imbutum deriverebbe dal verbo latino imbuere, ossia impregnare, e rimane quindi legato all"area di significato dei liquidi, pur sviluppando una base etimologica completamente diversa.

Versioni affini a orèl/lorèl si ritrovano in buona parte del Trentino e anche nelle regioni limitrofe: abbiamo orél a Bagolino (BS), lurét/lorét nel cremonese, nel mantovano e anche nel reggiano; fino a sconfinare nella zona svizzera del Cantone dei Grigioni, dove si riscontra uré a Santa Maria Val Müstair.

È interessante ora notare come l"etimo lura produca in zona nonesa e trentina anche il termine lóra, reso in italiano come "pévera", ossia grosso imbuto di legno usato in passato per imbottare il vino. Anche la "pévera" ha, com"era prevedibile, un"origine legata all"area semantica dei liquidi, derivando da un ulteriore e diverso etimo latino: *pletria, dal verbo pleo, riempire. Si pensi, legato allo stesso etimo, al noneso emplenir. Ed è da questa radice etimologica che i nostri vicini veneti e friulani sviluppano il loro termine per imbuto: pìria/empìria/plèra.

A livello concreto, la differenza tra i due tipi di imbuto, orèl e lora, è evidenziata dalle dimensioni e dai materiali con cui sono fabbricati; tuttavia, vengono talvolta confusi o chiamati rispettivamente l"uno con il nome dell"altro, laddove non se ne conoscano in maniera specifica le differenze e gli utilizzi. Si può facilmente supporre che, diminuendo l"utilizzo di determinati strumenti in favore di una sempre crescente meccanizzazione, si stiano perdendo queste sfumature e queste differenze di significato conservate nel dialetto. È affascinante, però, la differenziazione territoriale legata alle varie forme dialettali usate in Italia per "imbuto", giustificabile se si pensa ai diversi utilizzi che si possono fare di un imbuto, ai diversi tipi d"imbuto esistenti e, nondimeno, allo stretto collegamento tra la lingua e la storia di un popolo.

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