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Safer Internet Day 2022: un'alleanza fra scuola e famiglia per navigare più sicuri nel web

gio 10 feb 2022 09:02 • Dalla redazione

L'assessore Mirko Bisesti ha aperto la serata con gli esperti dedicata a studenti e genitori

Mirko Bisesti, assessore provinciale, Alberto Pellai medico e psicoterapeuta dell’età evolutiva, Alberto Faustini direttore dell'Alto Adige e dell'Adige, Mauro Berti ispettore della Polizia di Stato, responsabile dell’Ufficio Indagini Pedofilia

TRENTO. Torna anche quest"anno la giornata internazionale per un uso di Internet più sicuro e consapevole, in particolare da parte di bambini e ragazzi. Tra le tante iniziative proposte, a Trento il Safer Internet Day 2022 è stato organizzato dalla Rete degli istituti comprensivi della città , con il patrocinio della Provincia autonoma e del Comune di Trento e in collaborazione con la Polizia di Stato. La giornata ha inaugurato il Safer Internet Month, un mese denso di attività , iniziative e laboratori dedicato ai giovanissimi, ai genitori e agli insegnanti al motto "Essere in Rete", con indicazioni su come e cosa fare per vivere al meglio le infinite opportunità che il web offre, con responsabilità .

La serata, che si è svolta presso il teatro Sociale, è stata aperta dall'assessore provinciale all'istruzione, università e cultura Mirko Bisesti, che ha portato anche i saluti della Giunta e sottolineato la forte attenzione che la Provincia autonoma di Trento ha verso i giovanissimi e il loro rapporto con la rete. Attenzione che si concretizza in bandi provinciali a sostegno di iniziative a contrasto del cyberbullismo e la possibilità per gli istituti di ottenere la certificazione di scuola libera dal bullismo.

Obiettivo di "Essere in Rete", con il Teatro Sociale che ha registrato il tutto esaurito, era far sì che i giovanissimi, anche grazie all"esempio corretto degli adulti, possano comprendere a pieno le infinite potenzialità della rete e i suoi lati oscuri, evitabili se affrontati con la giusta consapevolezza e conoscenza del web come strumento tecnico, sociologico e psicologico. Presenti genitori, insegnanti e personale scolastico della Rete degli Istituti Comprensivi di Trento per un momento di ascolto e confronto con gli esperti. Sul palco Alberto Pellai, medico e psicoterapeuta dell"età evolutiva, ricercatore presso l"Università degli Studi di Milano e Mauro Berti, ispettore della Polizia di Stato, responsabile dell"Ufficio Indagini Pedofilia; a moderare il direttore dei quotidiani L"Adige e Alto Adige Alberto Faustini

Molti i temi trattati: il cyberbullismo, i giovanissimi e la ricerca della propria identità in un mondo online basato sulle immagini e i filtri dei social, ma soprattutto il modo di "Essere in Rete", ovvero il ruolo della scuola e delle famiglie nell"affiancare studenti e figli nell"uso di uno strumento così potente come internet. Web e giovanissimi, specialmente in era DAD, è un binomio ripetutamente presente in Trentino come nel resto d"Italia. Si stima che, tra uso scolastico e personale di app di messaggistica, nella fascia 8-14 anni si arrivi a una permanenza online di circa 9-10 ore al giorno. 
Lo psicoterapeuta Pellai ha a più riprese invitato le famiglie ad essere presenti, all"insegna di un patto educativo, ad essere pronte al dialogo, informate sul corretto uso dei social e più in generale della rete, guidando i propri figli attraverso il mondo online, facendogli acquisire competenze su un sistema ricco di opportunità , "allenandoli alla vita" e aiutandoli a scoprire chi sono e come diventarlo.
L"ispettore Berti ha posto l"attenzione sul ruolo attivo della scuola nell'insegnare ai propri studenti a verificare le fonti delle informazioni in rete, nella speranza di formare soggetti più consapevoli. Berti ha anche sottolineato l"importanza del dialogo nella famiglia, un sistema complesso in costante evoluzione, che è responsabile di porre limiti e regole. L"ispettore ha posto l'attenzione su una emergenza attuale, che vede una forte sessualizzazione già nella fascia 8-11 anni. Questo porta al condividere immagini di sé senza avere la consapevolezza della pericolosità di questo tipo di azione, che può portare il soggetto ad essere vittima di cyberbullismo o pedopornografia. 

I giovanissimi non hanno ancora la percezione né gli strumenti per comprendere l"enorme potere e rischio insito nel web: sta alla scuola e alle famiglie aiutarli a viverne le potenzialità , informandosi, aggiornandosi e rendendoli poi edotti sulle sue insidie ed "effetti collaterali".
Presente alla serata anche Chiara Maule, assessore alla partecipazione, innovazione, formazione e progetti europei del Comune di Trento, che ha evidenziato come genitori e insegnanti debbano riconoscere che la separazione tra reale e virtuale non sia più così definita: il virtuale è diventato parte del reale e i ragazzi subiscono l"influenza di mode e modelli scoperti online, a volte positivi, ma più spesso negativi, riproponendoli nella vita reale con conseguenze purtroppo note.
L'incontro si è concluso con un collegamento con la stazione scientifica Italo Francese in Antartide. I ricercatori hanno spiegato come la loro internet, tramite la quale la missione trasmette i dati scientifici, abbia una banda molto debole e questo li costringe a farne un uso personale molto oculato della rete riscoprendo, ad esempio, l"uso di manuali cartacei e, soprattutto, della propria memoria e delle conoscenze dei colleghi, invece di fare una ricerca su un motore web.



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