MALÈ Lo storico altare di don Giuseppe Leita torna alla memoria della comunità maletana e della Val di Sole in una nuova collocazione, all"interno della sede municipale. L"appuntamento per l"inaugurazione è per domenica 29 gennaio, dopo la messa delle 10. L"occasione, promossa da Comune e Gruppo Alpini di Malé, coincide con l"80° anniversario della battaglia di Nikolajewka, combattuta il 26 gennaio 1943 tra le forze di occupazione dell'Asse e l"Armata rossa sovietica nel corso della Seconda guerra mondiale. Il violento attacco sovietico provocò un caotico ripiegamento che portò all"annientamento delle truppe italiane in ritirata, che solo in minima parte poterono rompere la sacca di accerchiamento.
L"Amministrazione comunale di Malè, in collaborazione con il Gruppo Alpini di Malé ha voluto che l"altare potesse godere di una definitiva ed ottimale collocazione, non solo per rispettare le volontà di don Giuseppe, ma anche per renderlo facilmente disponibile al pubblico, valorizzandone le sue caratteristiche di rara testimonianza storica. L"altare, recentemente restaurato, fu per la prima esposto al pubblico nel 2018 all"interno della cappella di San Valentino di Malé, per iniziativa del Gruppo Alpini della Borgata e con la collaborazione dell"amministrazione comunale di Malé. In quell"occasione Gabriele Leita, nipote del sacerdote, donò agli Alpini maletani il cappello alpino dello zio, ora esposto insieme all"altare da campo. "Questo altarino da campo "“ ha scritto don Leita - fecemi servizio prezioso durante la guerra 1939 "“ 1945 per trasporto feriti e malati italiani, germanici, rumeni, ungheresi negli anni 1942 "“ 1943- 1944 -1945 sul Treno Ospedale N 35".
Giuseppe Leita nacque a Caldes il 13 gennaio 1898 in una
famiglia numerosa; rimase orfano di entrambi i genitori prima di essere
ordinato sacerdote a Trento, il 29 giugno 1924.
Iniziò il proprio ministero
come viceparroco a Taio (1924-1926), passando poi a Malé (1926-1929), quindi
curato a Baselga di Bresimo (1929-1934) e poi parroco a Bolentina e Montes
(1934-1942). Tra il 1942 e il 1952 svolse la funzione di cappellano militare;
fu inoltre assistente spirituale nel carcere militare di Peschiera. Fu quindi parroco a Breguzzo (1952-1955), a Luserna
(1955-1958), centro nel quale fu fondatore e primo presidente del Gruppo
Alpini; quindi a Croviana (1958-1964), Tavodo (1964-1969), Samoclevo
(1969-1977). Una volta pensionato, operò a Caldes (1977-1983), passando gli
ultimi anni di attività pastorale nella casa di riposo di Malé e celebrando la
messa nella chiesa di San Luigi. Negli anni della Seconda guerra mondiale fu tenente
cappellano della Guardia di Finanza, prima alla Scuola di Predazzo, poi alla
Legione di Como e quindi, dal 1941, al 7° Reggimento costiero di Genova.
Nel
1942 venne chiamato alla divisione alpina "Tridentina" ospedale da campo e
partecipò alla campagna di Russia come cappellano sul treno ospedale che
dall"Unione Sovietica riportava a casa gli alpini reduci del fronte orientale
che, feriti e congelati, tornavano in patria. Si trattò di un"esperienza
drammatica, che lo segnò profondamente, lasciando nel suo animo una
incancellabile sofferenza, che spesso traspariva nelle sue omelie e negli
interventi pubblici. Morì nell"ospedale di Cles il 10 marzo 1987 e venne sepolto nel
cimitero di Caldes.
