È sfida tra ex a Dimaro Folgarida. Alle elezioni del 20 e del 21 settembre si contenderanno la guida del Comune il sindaco uscente Andrea Lazzaroni e il suo ex capogruppo di maggioranza Alessandro Fantelli. La rottura ufficiale tra i due si è consumata lo scorso maggio quando il vicepresidente della Comunità della Valle di Sole aveva ritirato il proprio sostegno all"amministrazione Lazzaroni, formalizzando la propria uscita dalla maggioranza e motivando tale scelta per «la diversa visione avvenuta nell"ultimo anno su opere strategiche di sviluppo e salvaguardia del Comune di Dimaro». Visioni che ora entrambi portano nella propria proposta amministrativa.
Architetto eletto primo cittadino dopo la fusione dei Comuni di Dimaro e Monclassico, Lazzaroni, sostenuto dalla lista «Energia Comune», si ripropone con «una squadra di cittadini di Dimaro Folgarida» che ha nella giunta uscente (il vicesindaco Monica Tomasi e gli assessori Alessandro Largaiolli e Stefano Stanchina) uno zoccolo duro di esperienze sulle quali fare affidamento, arricchito da uomini e donne con competenze consolidate. Lazzaroni, dopo aver affrontato una situazione particolarmente complicata come quella dovuta a Vaia, guarda quindi al futuro del proprio territorio con l"intenzione di portare avanti i progetti avviati finora. «L"obiettivo fondamentale "“ commenta Lazzaroni "“ è quello di consolidare il percorso di fusione al fine di creare una collettività unica e di proseguire la strada intrapresa della pianificazione di nuove opere che possano creare economia e benessere con la doppia valenza di migliorare la vita della comunità , da un lato, e dei turisti che soggiornano nel nostro territorio».
Tra le priorità anche la costante attività di supervisione nella zona del Rio Rotian, particolarmente segnata dalla tempesta che a fine ottobre 2018 flagellò il Trentino. «Il Comune in quell"area ha concluso tutti i lavori "“ continua Lazzaroni "“ e i cantieri della Provincia sono partiti e bene. Il Comune dovrà comunque essere una parte importante in questo contesto. Inoltre, durante la nostra amministrazione abbiamo avviato progetti di pianificazione su tutto il territorio e quindi avremo la possibilità di investire in opere e progetti strategici che vadano anche a sostegno dell"economia in previsione anche degli strascichi che la pandemia sta lasciando: i tempi richiedono velocità e il coraggio di prendere decisioni».
Squadra, perché sono «le persone che fanno la differenza», e «attenzione alle piccole cose» perché «non è tempo di far proclami». Sono queste le basi su cui si innesta il progetto di Fantelli. Imprenditore del turismo esperienziale, Fantelli guida la lista «Attivamente Insieme», un gruppo di persone - dice - rappresentativo di tutte le frazioni, per età e competenze. «Ho il sostegno di persone che conoscono la storia del territorio e l"energia di forze nuove» spiega Fantelli. Tra le persone di esperienza, ad esempio, Fabio Albasini, già vicesindaco dell"amministrazione di Romedio Menghini, e Carlo Alberto Ravelli, sindaco dell"allora Comune di Monclassico.
«Mi candido in un momento anche professionale in cui posso dedicare del tempo al Comune "“ aggiunge Fantelli "“ e mi sento pronto anche per le esperienze che ho maturato in Comunità di Valle e in Apt. Il nuovo sindaco dovrà essere aperto anche ai problemi della Valle. Inoltre, come gruppo siamo d"accordo che non accetterò incarichi non confacenti al ruolo di sindaco o in potenziale conflitto d"interesse. Non siederò, ad esempio, in cda di società private. Il nostro impegno partirà dalle piccole cose quotidiane, per arrivare a quelle più grandi e importanti. Il nostro Comune ha pronti progetti preliminari per i prossimi 15 anni: li vogliamo portare avanti ma in modo che si gestiscano nel tempo». I settori di intervento: il turismo, l"ambiente e la Val Meledrio, le imprese, la prevenzione dal rischio idrogeologico e la mobilità che va ripensata. «Ci impegneremo per studiare soluzioni che possano stravolgere l"abitato di Dimaro dal punto di vista della viabilità "“ conclude "“. Un tema sarà anche come collegare i paesi alle stazioni in quota con una mobilità che non sia quella attuale».
