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Ossana ricorda le vittime del monte Giner

mer 26 lug 2023 11:07 • By: Lorena Stablum

A Colle Tomino una sentita cerimonia con i familiari di Franco Lucchelli, tra i deceduti del disastro aereo

OSSANA. Una cerimonia semplice, ma ricca di commozione per un avvenimento che è ancora oggi, a distanza di quasi settant’anni, parte della comunità. 

A Ossana, ieri mattina, martedì 25 luglio 2023, davanti al monumento che riporta i nomi delle 21 vittime (17 passeggeri e 4 membri dell’equipaggio), si sono ricordati i caduti del monte Giner, deceduti per lo schianto di un vecchio Dakota, un bimotore DC 3 della compagnia aerea LAI (Linee Aeree Italiane), partito da Roma alle 16.18 del 22 dicembre 1956 e atteso per le 18.15 a Milano Malpensa, e mai arrivato. Nella sciagura, quella che allora fu il primo incidente dell’aviazione civile italiana, perirono il comandante del velivolo Giorgio Gasperoni, il secondo pilota Lamberto Tamburinelli, il marconista Romano D'Amico, la hostess Maria Luisa Onorati e tutti i passeggeri: Carlo Bardelli, Salvator Benbassat, Giovanni Bruno, Giorgio Calimani, Guido Camilletti, Armando De Pedis, Camillo Gariboldi, Eddy Gray, Harris Gray, Luigi Lisé, Franco Lucchelli, Amleto Mantegazza, llario Montagna, Mario Pellini, Luciano Renieri, Giuseppe Scarpari, Giulio Tieghi. 

Una sciagura immane che allora, subito dopo l’impatto, mosse la grande macchina dei soccorsi, partiti prima da Madonna di Campiglio, e poi con base operativa a Ossana per raggiungere l’area dell’incidente, le Pale Perse, una zona impervia, resa ancor più proibitiva dalla neve abbondante, incastonata tra le guglie di Caldura, sul monte Giner.

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Un avvenimento che mobilitò tutto il paese e buona parte della comunità della Val di Sole, tra Carabinieri, Alpini, guide alpine e volontari (almeno 300, come riporta la versione pomeridiana del Corriere d’Informazione di allora, ma forse di più) e che rimane ancora oggi impresso nella memoria di chi allora era un giovane adolescente o un bambino. “Mi ricordo bene tutto il fermento, il movimento che c’era per recuperare le salme delle vittime – racconta Agostino, fratello dell’ex sindaco Luciano Dell’Eva -. L’anno dopo fui tra chi portò a valle una delle pale dell’aereo”. Proprio per questo, ieri, Agostino non ha voluto mancare alla cerimonia in ricordo delle vittime. 

Una commemorazione nata su impulso dei familiari di Franco Lucchelli, dalle sorelle Albina e Sandra che sono arrivate sul luogo della morte del fratello per la prima volta. Un desiderio che si sono portate dentro per lunghi anni e reso possibile ieri da Vittorio, figlio di Albina, grazie a un piccolo aiuto di NOS Magazine, che ha messo in contatto il nipote con l’amministrazione comunale che in poco tempo ha organizzato la celebrazione. 

“Siamo qui a ricordare una tragedia che ha segnato la storia della nostra comunità” ha commentato la sindaca Laura Marinelli nel deporre una corona d’alloro davanti al monumento del Colle Tomino. Intorno, a dare solennità, il Gruppo Alpini di Ossana e la benedizione del parroco don Corrado. Di fronte a un monte Giner nascosto dalle nuvole del temporale della notte, una malinconica tromba ha intonato poi il “Silenzio”. Grande è stata la commozione delle due sorelle nel sentire e “vivere” gli ultimi atti del Dakota precipitato: dopo la cerimonia, infatti, la famiglia di Franco Lucchelli, ha voluto visitare il bel presepe dedicato alla tragedia del monte Giner dove ha incontrato anche Luciano Dell’Eva, primo promotore della manifestazione che ha reso Ossana la patria dei presepi e tra coloro che più si sono spesi per tenere vivo il ricordo delle vittime dell’incidente aereo.



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