CLOZ. Sotto la prima nevicata di stagione, Cloz da stamani ha aperto le porte al nuovo negozio della Famiglia Cooperativa, situato in posizione centrale e realizzato nei locali che furono della Cassa Rurale Novella Alta Anaunia, che a sua volta ha acquisito una superficie adiacente e sta costruendo la nuova filiale, pronta per la primavera prossima. L"operazione si completa con la vendita della vecchia sede al Comune di Novella.
Un milione di euro di investimento e lavori a tempo di record riconsegnano alla comunità di Cloz, come di Novella, un negozio di generose dimensioni, 230 metri quadrati, moderno e attrattivo, che si allinea agli analoghi "Conad City" già presenti a Cles, Cavareno, Romeno e Dermulo. La Famiglia cooperativa Val di Non gestisce 29 punti vendita in valle, di cui 4 Eurospin e un negozio non food, con insegna Il Liberty. Il fatturato dell""esercizio chiuso il 30 settembre è di 32 milioni di euro, quasi il 10% in più dell"esercizio precedente.
Al taglio del nastro stamani alle 9 sono intervenuto i
vertici della Famiglia cooperativa, con il presidente Paolo
Berti che ha ripercorso gli
accordi con il comune e la Cassa Rurale per arrivare ad una realizzazione che
amplia il servizio per la comunità di Cloz, il direttore Maurizio
Ianes, il sindaco di Novella Donato Preti ("complimenti alla
cooperativa per aver portato a termine una operazione lungimirante che
valorizza il territorio"), il direttore operativo di Dao Nicola
Webber e il presidente della
Cooperazione trentina Roberto Simoni. Benedizione religiosa
curata da don Placido Pircali. "La Federazione ha molto a cuore questi negozi - ha detto Roberto Simoni - che sono esercizi commerciali ma
allo stesso tempo presìdi sociali. Mantenere questi negozi è complicato, per questo è
importante fare sinergia con gli enti cooperativi e le istituzioni per
garantirne la durabilità nel tempo. Faccio appello ai soci affinché cresca la consapevolezza
del valore di un negozio come questo per la comunità .
Questi presìdi sono
sostenibili solo se si utilizzano, se vengono frequentati. Senza negozi o senza
sportelli bancari avremmo un Trentino più povero".
