CALDES. Oggi, 25
gennaio, Andrea Papi, il giovane
ucciso dall"orsa Jj4 il 5 aprile
2023, avrebbe compiuto 27 anni. Il padre Carlo
lo ricorda con una lettera, nella quale ancora una volta chiede giustizia per
il figlio, sottolineando come a un anno di distanza non sia stato fatto nulla per dargli giustizia.
"Tutti insieme vogliamo ricordare oggi, il 27° compleanno di
Andrea Papi, ragazzo d'oro, di animo buono, dai grandi pregi, capace ad ogni
occasione che si presentava, anche di fronte a qualche piccola discussione in
famiglia o con gli amici, di smorzare l'accaduto, trovando l"equilibrio giusto,
unendo e mai dividendo. "Andrea amava la vita, l'unione, lo stare insieme, la
compagnia degli amici veri, non disdegnava un buon calice di vino o un buon
drink, bastava l'allegria, la buona musica, la spensieratezza meritata dopo gli
impegni quotidiani e un po" di festa, quando lo studio prima e il lavoro dopo
glielo consentivano. Andrea era con tutti, per tutti, di tutti, "un vero grande
compagnone. Le sue qualità superavano di gran lunga i suoi difetti.
Grande
lavoratore, non aveva alcuna paura del lavoro e della fatica che ne
conseguiva, anzi, aveva svolto alcuni lavori stagionali fin da ragazzo. Fin dalla sua maggiore età , durante la pausa scolastica
estiva, lavorava per guadagnare qualcosa per il suo vivere, non voleva pesare
assolutamente sulla famiglia. "Vorrei sottolineare la grande maturità di
Andrea, già da ragazzino, anzi, fin da piccolo. Laureato in scienze motorie a
Ferrara da quasi tre anni, ha praticato diversi sport fin da bambino, calcio e
hockey ghiaccio da piccolo, per oltre dieci anni almeno, ha proseguito con il
muhay-thay e la boxe, poi la grande passione per la montagna: sci alpinismo, le
dure traversate da una cima all'altra, per decine di km in un solo giorno con dislivelli
notevoli, le ferrate, la corsa di allenamento, nordic walking, palestra". "Fino al quel 5 aprile scorso "“ prosegue Carlo Papi - quando
tutte le sue passioni si interruppero quel triste pomeriggio. Oggi, nel giorno
del suo compleanno lo voglio ricordare a tutti, dicendo che trascorsi quasi
ormai dieci mesi dalla sua scomparsa, nulla di nuovo, di concreto è emerso fino
ad oggi, le indagini sulla triste tragedia sono ancora in corso, al vaglio
degli inquirenti, non si sono ancora concluse di fatto.
Andrea è stato abbandonato da chi doveva darci protezione e
sicurezza "“ prosegue Papi - morto innocente, senza colpa alcuna, causa
negligenza, incoscienza e irresponsabilità , errori imperdonabili da parte di
chi doveva dargli sicurezza e invece lo ha abbandonato solo, su una strada
forestale in balia dell'orsa, colpevole solamente di amare la sua montagna, il
suo bosco". "Siamo ben consapevoli "“ conclude Papi - che Andrea non
ritornerà tra noi, purtroppo, ma vorrei ricordare a tutti che non si può morire
in quel modo, dilaniati da un'orsa così pericolosa per una abituale escursione
pomeridiana". Infine, Carlo Papi chiede "vera giustizia per Andrea Papi, vittima
di errori e scelte incoscienti delle istituzioni di ieri e di oggi. Ciao Andrea,
sei con noi, e sarai con noi, sempre!"
