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Patt: «Basta canone di concessione dell’Idropejo al Comune. Ora va alla Provincia»

lun 07 dic 2020 13:12 • By: Lorena Stablum

Non si placano le polemiche sul ddl di Spinelli approvato dal Consiglio provinciale

Il nuovo ddl approvato venerdì dal Consiglio provinciale con 19 voti favorevoli, 8 astenuti e 2 contrari che regola le acque minerali e le cave avrà qualche ripercussione anche in Val di Sole, in particolare riguardo allo stabilimento dell’Idropejo. Il disegno di legge che su proposta dell’assessore allo sviluppo economico e lavoro Achille Spinelli va ad adeguare la legislazione provinciale relativa ai permessi di ricerca e alle concessioni ai principi comunitari di trasparenza e tutela della concorrenza introduce infatti alcune novità come la norma che prevede che le concessioni sulle acque minerali che oggi valgono 132.000 euro non vengano più introitate dai Comuni ma dalla Provincia. Una norma che già durante il dibattimento in Consiglio provinciale è stata contestata dai gruppi consigliari del Patt e del Pd che si sono astenuti considerando gravissimo espropriare dei canoni gli enti locali.

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Sul tema ritorna oggi il consigliere Ugo Rossi. «Qualche giorno fa il governo del cambiamento in peggio ha fatto una legge per aumentare (di poco) il canone delle concessioni per acqua minerale, che per la Val di Sole significa Acqua Pejo, e regolare le procedure – commenta l’ex governatore -. Fin qui tutto bene. Peccato che la legge ha cambiato la regola di prima che prevedeva che il canone andasse al Comune. Ora il canone va alla Provincia! Abbiamo chiesto come mai? Spinelli ha detto che i bilanci piangono e che la vita dell’amministratore diventa dura. Ma ha assicurato che per i Comuni arriverà una quota di quella risorse».

In Consiglio provinciale Rossi aveva ricordato come il Consiglio delle autonomie locali avesse stabilito che le concessioni dovessero rimanere ai Comuni. «Non regge la motivazione della semplificazione burocratica – aveva affermato -, anche perché la vita degli amministratori è difficile e questa non può essere la scusa per dire: "incassiamo noi i canoni e poi verranno girati ai Comuni". Una sorta di apoteosi di cosa significa dire una cosa e farne un’altra. I trentini pensavano che il centro destra avrebbe lasciato i soldi ai Comuni. Invece, questa norma è degna del peggior centralismo e nessuno ha spiegato il perché».

Sul tema anche il consigliere Alessandro Olivi aveva dichiarato l’astensione del Pd perché la legge poteva andare incontro alle autonomie locali e invece si è limitata ad adeguare la normativa alle direttive Ue, aggiungendo che sulle acque minerali espropriare i Comuni dei canoni è gravissimo.



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