VAL DI NON. Le temperature si sono abbassate e le
colture in fiore corrono il rischio di gelate. La Val di Non, dove i meli e i
ciliegi sono appena fioriti, corre ai ripari e, negli appezzamenti sprovvisti
di sistemi antibrina, accende fuochi e candele per tenere al caldo i boccioli.
Un grande lavoro
per i frutticoltori nonesi che attendono svegli che la temperatura scenda sotto
lo zero per attivarsi a protezione dei raccolti. Secondo Meteotrentino, che con Fondazione Edmund Mach ha
emesso un nuovo avviso gelate, il rischio maggiore si avrà soprattutto
nella notte tra sabato e domenica, mentre tra domenica sera e martedì sera il
rischio gelate a bassa quota diminuirà ma aumenterà la probabilità di pioggia e
neve oltre 1000 - 1300 m circa.
Attualità
Gelate, notti di falò in Val di Non
Diverse le fiaccole state accese lungo i filari dei meleti
