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Coldiretti contro lupi e orsi: "Difendiamo i nostri alpeggi"

gio 11 lug 2024 11:07 • Dalla redazione

A Trento oltre mille agricoltori sono scesi in piazza per chiedere più tutela e soluzioni concrete

TRENTO. Difendere gli alpeggi assediati dai grandi carnivori, tutelare la vita dei cittadini sempre più messa a rischio, arginare lo spopolamento della montagna e combattere la burocrazia che soffoca le imprese agricole. Coldiretti Trentino Alto Adige è scesa in campo con una grande mobilitazione a Trento davanti alla sede della Regione per sensibilizzare le istituzioni sui temi più urgenti per il settore agricolo.

Oltre 1000 gli agricoltori presenti in piazza, con i mezzi agricoli e gli animali presenti a simboleggiare il lavoro nei campi e negli allevamenti, sempre più a rischio a causa della fauna selvatica sempre più fuori controllo e di una burocrazia che anziché velocizzare, causa ritardi e problemi alle aziende con inevitabile perdita di produttività .

"Chiediamo risposte concrete e immediate rispetto al problema dei grandi carnivori e dei cinghiali, una minaccia sempre più pressante per i nostri pascoli, ma anche per la sicurezza delle persone, e per l'impatto che questo fenomeno dilagante avrà sugli altri settori economici - ha affermato il presidente di Coldiretti Trentino Alto Adige Gianluca Barbacovi - Gli attacchi sempre più numerosi stanno creando enormi difficoltà agli allevatori e agli agricoltori, compromettendo non solo il loro lavoro ma anche la tranquillità delle nostre comunità montane.

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È indispensabile ottenere interventi tempestivi ed efficaci per garantire la protezione delle nostre attività e delle nostre vite"

Lo spopolamento della montagna, sottolinea ancora Coldiretti, causerebbe una serie di serie conseguenze sull"intera collettività . "L'assenza di interventi umani necessari per la manutenzione dei versanti montuosi comporterebbe un aumento delle catastrofi idrogeologiche, come frane e alluvioni "“ ha aggiunto ancora il presidente -. Senza opere di drenaggio e consolidamento, infatti, le piogge intense erodono il terreno, provocando smottamenti che mettono in pericolo le aree a valle. In questo scenario, la perdita del tessuto sociale e culturale delle comunità montane si accompagnerebbe a un declino economico, rendendo sempre più difficile invertire il processo di abbandono".

Tra gli obiettivi della mobilitazione c"è quello legato alla modifica della Direttiva comunitaria Habitat: "Siamo tra i territori a livello nazionale più interessati dalla presenza di grandi carnivori, dobbiamo passare dalla conservazione alla gestione "“ afferma ancora Coldiretti -. Tutelare gli allevatori significa anche difendere i presidi delle montagne ed evitare lo spopolamento e l"abbandono delle zone più marginali. Malghe e pascoli sono fondamentali per salvaguardare le eccellenze e le produzioni legate alla nostra storia e alle nostre tradizioni, con risvolti positivi anche per il settore turistico. Ci stiamo battendo perché venga concretamente modificata a livello europeo la direttiva habitat: i lupi devono passare da "specie rigorosamente protetta" a specie "protetta". Il cambio di definizione avrebbe un risvolto importante per la conservazione e la gestione di questi grandi carnivori".

Ma non è solo la questione dei grandi carnivori a richiamare l"attenzione di Coldiretti: tra i temi trattati anche la burocrazia soffocante, le politiche concrete che evitino speculazioni e infiltrazioni della criminalità organizzata nella gestione delle malghe e la sanità veterinaria.

Nel corso della mobilitazione è continuata la raccolta firme lanciata lo scorso aprile dalla grande mobilitazione della Coldiretti al Brennero. L"obiettivo è raggiungere un milione di firme per dire basta ai cibi importati e camuffati come italiani e difendere la salute dei cittadini e il reddito degli agricoltori, estendendo l"obbligo dell"indicazione di origine in etichetta a tutti i prodotti alimentari in commercio nell"Ue.

 



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