MALÈ Al via la IV edizione della Settimana della Montagna, inaugurata con
una piazza piena per la prima partecipatissima serata dedicata al
cicloviaggiatore Alessandro De Bertolini:
dalla Mongolia ha attraversato l"Asia nel 2023, per poi raggiungere il Tibet in
bicicletta, in solitaria, con tenda e sacco a pelo.
Un"impresa trasformata in avvincente racconto di viaggio, un monologo che ha tenuto la platea incollata al grande schermo, laddove le immagini dell"avventura scorrevano accompagnando le parole dell"oratore: oltre l"Himalaya, il deserto del Gobi, i grandi altipiani, la Muraglia cinese.
"La bicicletta è abbastanza veloce da non impantanarti nei luoghi che incontri" ha chiosato De Bertolini, parlando così di un mezzo che non garantisce solo movimento, quanto più la possibilità di godersi a ritmo lento paesaggi esotici senza sentire la necessità di fermarsi, di non proseguire un viaggio impegnativo e alienante.
Eppure l"amarezza della solitudine, unica compagna del viaggiatore solitario, bussa alla porta solo a viaggio concluso: "Non sento il peso della solitudine mentre attraverso un continente per tre mesi in bicicletta" ha spiegato con intensità De Bertolini, "quella solitudine mi torna addosso quando arrivo a casa perché non ho nessuno da guardare negli occhi con cui condividere ciò che ho vissuto".
E così la possibilità di raccontare
un"esperienza si è trasformata in un"occasione di condivisione, di riflessione
e comprensione viva dell"esperienza stessa.
Sulle due ruote "ti passa un
continente sotto i pedali", con le sue sfaccettature, microcosmi e macrocosmi
che sopravvivono costruiti su regole precise e incomprensibili agli esterni. De Bertolini non ha solamente riportato al
suo pubblico un"esperienza di viaggio in bicicletta, ma ha offerto uno sguardo
dall"interno su località sconosciute o dimenticate dal mondo occidentale,
sottolineando che: "Siamo noi l"eccezione, quei pochi che stanno bene. Al di
fuori della nostra bolla c"è un mondo di umanità che sta male o sta malissimo e
il luogo di nascita non è una medaglia al valore". Con l"entusiasmo e la curiosità di un
novello Tiziano Terzani, la lucidità
dell"esploratore che viaggia e osserva per narrare, De Bertolini ha raccontato
storie di popoli, criticità e ricchezze di Paesi diversi dal nostro, spostando
l"attenzione dall"eccezionalità dell"esperienza alla grande bellezza dei
territori attraversati, affrontando con leggerezza anche delicate e controverse
questioni sociali.
"Credo non ci sia niente di speciale
nell"attraversare l"Asia in bicicletta con tenda e sacco a pelo, è la nostra
società che lo fa sembrare strano, ma è anche la nostra società a renderlo possibile"
le sue ultime parole, inno e invito: "Tutti possono farlo, io non sono un atleta,
sono una persona normale".
