TRENTO. Primed-PD 2025, Predictive Research through Integrated, in sigla Primed-PD 2025, punta a sviluppare ulteriori strumenti per contrastare la malattia di Parkinson, basati su intelligenza artificiale e approcci innovativi, sostenibili e orientati alla cosiddetta medicina delle "3 P" ovvero predittiva, preventiva e personalizzata. Si tratta dell'evoluzione del precedente progetto NeuroArtP3, coordinato dall’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova e cofinanziato dal Ministero della Salute, al quale la Provincia autonoma di Trento e l'Azienda sanitaria, insieme a Fondazione Bruno Kessler avevano aderito.
La Giunta provinciale, su indicazione dell'assessore alla salute e politiche sociali, Mario Tonina, ha approvato e finanziato con 300.000 euro il progetto, che sarà realizzato dall'Azienda provinciale per i servizi sanitari, con funzioni di coordinamento, con il coinvolgimento della Fondazione Bruno Kessler, di CIBIO/CISMed dell'Università degli studi di Trento e con il supporto del Centro di Competenza sulla Sanità Digitale, TrentinoSalute4.0.
"La malattia di Parkinson rappresenta oggi una delle sfide più rilevanti per i sistemi sanitari, non solo per la sua diffusione crescente ma per l’impatto profondo che ha sulla qualità della vita delle persone, sulle famiglie e sulla sostenibilità complessiva del servizio sanitario.
Parliamo della seconda patologia neurodegenerativa per prevalenza dopo l’Alzheimer, con numeri in costante aumento - commenta l'assessore Tonina -. È un dato che ci impone di guardare oltre i modelli tradizionali di cura, considerando che l’aumento dell’incidenza non può più essere spiegato solo dall’invecchiamento della popolazione, ma chiama in causa anche fattori ambientali e cambiamenti negli stili di vita. In questo contesto, l’adesione al progetto Primed-PD 2025 è una scelta importante per rafforzare la ricerca clinica. L’estensione dell’arruolamento dei pazienti e l’utilizzo di procedure già consolidate permetteranno di affinare ulteriormente algoritmi in grado di prevedere eventi clinicamente rilevanti, come le cadute, le fluttuazioni motorie o il decadimento cognitivo, migliorando la capacità di intervenire in modo tempestivo e mirato", conclude l'assessore.
Il progetto, che si svilupperà nell'arco di 36 mesi, punta a utilizzare in modo innovativo i dati già disponibili presso l’Azienda provinciale per i servizi sanitari per migliorare la capacità di prevedere l’evoluzione della malattia di Parkinson e l’insorgenza delle principali complicanze. In un’ottica di medicina predittiva e personalizzata, lo studio vuole sviluppare strumenti basati sull’intelligenza artificiale in grado di supportare una presa in carico più tempestiva e mirata dei pazienti, contribuendo a migliorare la qualità dell’assistenza e la programmazione dei servizi sanitari.

