sab 12 dic 2020
Alunne e alunni di Croviana raccontano una loro giornata
Ci presentiamo, siamo i
bambini della scuola primaria Montessori di Croviana, in Val di Sole, in
provincia di Trento. Vi vogliamo raccontare una giornata a scuola.
La nostra è una pluriclasse
composta da bambine e bambini dalla prima alla quinta.
Abbiamo chiesto ai compagni:
“Perché vi piace la scuola Montessori?”
Tutti hanno risposto che il
bello di venire a scuola è incontrare gli amici e… Katia: Mi piace la scuola perché adoro matematica.
Sebastiano: A me piace tanto la matematica, il mio materiale
preferito è la tavola forata per ricercare il minimo comune multiplo e fare la
scomposizione in fattori primi.
Alice: a me piace contare e guardare i libri e sto imparando a
leggere.
Loris: mi piace la scuola perché faccio storia e adoro il
mappamondo; a me piace osservare sul globo dov’è la Bolivia.
Annarita: a me piace venire a scuola perché c’è tanto materiale
bellissimo e soprattutto perché mi piace tanto la matematica e la geometria.
Emil: A me piacciono tanto i problemi di matematica e mi piace
portare qualche animale in classe e prendermi cura degli uccellini.
Aurora: mi piace molto leggere i libri.
Alessandro: a me piace molto la matematica e scrivere storie.
Mariasole: a me piace molto geometria e aritmetica, adoro le
potenze e leggere.
Gaia: mi piace italiano e scrivere storie. La mattina quando arriviamo a
scuola andiamo al tavolo delle presentazioni, è un tavolo esagonale in cui la
maestra ci spiega cosa dobbiamo fare e che presentazioni ci faranno. Poi
andiamo a lavorare. Abbiamo tavoli sparsi, ci possiamo mettere dove vogliamo,
se preferiamo possiamo metterci con amici o da soli e siamo molto indipendenti
una volta che capiamo il materiale. Le nostre maestre sono Luisa Guerri e
Monica Visintainer. La pausa: si va in pausa per mangiare
quando si vuole e si può rimanere il tempo per consumare la merenda.
Riordino:
A fine giornata un bambino o
la maestra mette la musica del riordino cioè abbiamo una radio che accendiamo e
parte una musica che per noi significa riordinare la classe: ogni bambino ha il
suo incarico e quando tutti hanno messo a posto la classe si spegne la musica;
ogni bambino va al cerchio che è proprio un cerchio, con al centro un grande
tappeto circolare giallo con intorno delle sedie, che ognuno porta da sé. Ci
possiamo esprimere e dire le cose che non ci sono piaciute e quelle che si
possono migliorare. Poi la maestra ci legge un libro.
A fine giornata, alle 12:40,
usciamo in un giardino attrezzato con uno scivolo, una casetta con vario
materiale e attrezzi e giochiamo per 20 minuti, poi andiamo a casa e ci
portiamo qualche compito.
Compleanni:
Il festeggiato, ad inizio
giornata, prende una coroncina di carta e se la mette in testa. È un simbolo
per ricordare il giorno importante della sua nascita. A fine giornata ci
mettiamo in cerchio e alcuni compagni aiutano il festeggiato ad adornare il
tappeto con fiori secchi, i nomi dei mesi messi in circolo e un grande cero al
centro. Ci sediamo tutti e uno di noi legge una poesia. A questo punto il rito
ha inizio: il festeggiato mostra una foto e fa un giro completo intorno al
cerchio per ogni anno di vita mentre la maestra lo aiuta a raccontare qualche
evento particolare.
Noi festeggiamo i compleanni
senza caramelle o cioccolatini perché se ne mangiano già tanti a casa ma il
festeggiato regala un libro o qualcosa di utile alla classe.
di Alessandro, Mariasole, Annarita e Katia
Carissimi Mariasole, Annarita, Katia e Alessandro, leggere la cronaca della vostra giornata con le interviste ai vostri compagni d’avventura, mi ha fatto molto piacere. E mi ha stupito che parecchi di voi adorino la matematica o la storia; quelle materie che, quando andavo a scuola io, oramai molti anni fa, erano lo spauracchio per molti alunni, definiti “zucconi” dai maestri di allora che non mancavano di posteggiarli per un po’ dietro la lavagna. I tempi, per fortuna, sono cambiati, e voi avete la fortuna di vivere la scuola in maniera serena, costruttiva, stimolante e giocosa. Questo vi aiuterà certamente a diventare persone che sapranno confrontarsi con gli altri e con il mondo in modo positivo, valutando e superando le tante difficoltà che lo sviluppo frenetico della nostra società ci impone. Tante, infatti, sono le persone che nella vita hanno raggiunto grandi traguardi e successi e che hanno avuto lo stesso vostro metodo educativo. E spero che; grazie a questo, sarete anche capaci di qualche bel lavoretto pratico lontano dalla dipendenza tecnologica di tanti giovani d’oggi. Vi prometto che, se torno bambino, verrò anch’io nella vostra scuola, perché ho capito pure che ci si diverte un sacco. Bravi!
Il direttore
Sandro de Manincor