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Il Meteo

L'anticiclone che ci piace

Gli anticicloni autunnali hanno caratteristiche diverse da quelli estivi, per via dell’ormai scarsa radiazione solare

L'anticiclone che ci piace
  • gio 18 set 2025 09:09

Un aspetto particolare del nostro clima è l’arrivo, spesso gradito ai più, di anticicloni durante il periodo autunnale che statisticamente dovrebbe essere quello più ricco di perturbazioni.

Il nostro clima normale infatti contempla fasi di bel tempo talvolta abbastanza durature anche a ottobre e novembre (i due mesi più piovosi dell’anno a Cles) che hanno però caratteristiche diverse da quelle della piena estate.

In certi casi gli abbiamo pure affibbiato dei nomi, come l’estate di San Martino (…di Tours, che cade l’11 novembre) quando si verificherebbero spesso dei giorni continui di tempo bello, una cosa però in realtà non suffragata dalla statistica, ma tant’è; senza parlare delle famose “ottobrate” romane che consentono le famose uscite fuori porta.

Gli anticicloni autunnali, dicevamo, hanno caratteristiche diverse da quelli estivi per via dell’ormai scarsa radiazione solare: basti pensare che a Cles il 21 settembre siamo già sotto le 10 ore di soleggiamento diretto (in caso di cielo sereno ovviamente) mentre il 21 giugno, giorno più lungo dell’anno, eravamo a 13 ore e 20 minuti.

L’arrivo di un anticiclone è quasi sempre accompagnato dall’ingresso di aria più secca, stabile e calda. Calda e secca per estrazione (africana, ad esempio) ma anche per la compressione legata alla discesa dell’aria verso il basso, la cosiddetta subsidenza.

Grazie al maggior numero di ore di buio dell’autunno il suolo riesce a raffreddarsi abbastanza bene durante la notte ed ecco così che gli anticicloni, a differenza di quelli estivi, portano alle prime inversioni termiche: la temperatura, cioè, risulta inferiore a bassa quota di notte, vicino al terreno, specie nelle conche, rispetto ai versanti e alle cime dei monti che sono invece direttamente immersi in aria calda che arriva da lontano, certe volte persino dal deserto del Sahara.

L’inversione termica tocca l’apice all’alba quando i primi strati vicini a terra possono raggiungere la condensazione mostrando foschia o nebbia. In estate questo fenomeno invece non c’è quasi mai, perché la notte è breve e la natura della massa d’aria “domina” pure vicino a terra, tanto più che le giornate estive sono molto lunghe, con il sole alto che riscalda direttamente il suolo per ore. Per riassumere, a fronte di temperature a circa 1500 metri di quota attorno a 20° (si tratta della cosiddetta “libera atmosfera” molto utilizzata dai meteorologi per capire la natura della massa d’aria) a Trento in piena estate posso aspettarmi massime di 33°/35°, mentre a fine settembre e in ottobre il raggiungimento dei 30° è raro.

Una differenza anche più marcata si nota nelle minime, con notti tropicali (superiori a 20°) in estate, ma valori fino a 13°/15° a fine settembre.

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Ciò nonostante, le condizioni termiche in quota siano appunto le medesime (20° a 1500 metri) magari con lo zero termico persino oltre i 4500 metri come (ri)capiterà da venerdì 19 a domenica 21 settembre.

Con il cambiamento climatico e i mari più caldi, la temperatura dell’aria a medie quote in arrivo da oceani e mari lontani è più calda, senza contare gli effetti sulla corrente a getto (ne parleremo in una puntata dedicata) che accrescono la persistenza delle figure meteorologiche, alte pressioni comprese.

La radice degli anticicloni che si spingono sulle Alpi è sempre più spesso africana invece che azzorriana.

Cambiando tema e dando uno sguardo alle previsioni per la prossima settimana (22-28 settembre) è confermato il possibile ritorno di piogge sulle valli del Noce fra lunedì e mercoledì, con un calo delle temperature che sarà netto se la goccia fredda prevista a zonzo per l’Europa dovesse coinvolgerci direttamente. Alcuni modelli stasera (giovedì 17) vedono questa ipotesi con neve prossima ai 2000 metri. Il prosieguo della settimana sarebbe fresco ma via via più asciutto.

I segnali per la prima settimana di ottobre sono infine di tempo nuovamente stabile, proprio per via di uno degli anticicloni descritti nell’articolo.

Ci risentiamo a metà ottobre!

 
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