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Quasi in 500 per Alex Txikon

mer 21 ago 2024 10:08 • By: Giulia Colangeli

La Settimana della Montagna continua a riempire la piazza

MALÈ La Settimana della Montagna prosegue a Malé, inanellando serate partecipate e apprezzate dal pubblico: ieri sera circa 500 persone hanno ascoltato vita ed esperienze dell"alpinista Alex Txikon, in dialogo con il traduttore e giornalista Luca Calvi sui valori che l"alpinismo estremo incarna e diffonde.

Tredicesimo figlio di una famiglia di etnia basca, da sempre appassionato di montagna, Txikon ("Solo Alex per gli amici", ha incalzato i presenti) ha raggiunto le vette dei maggiori colossi del mondo, tra i quali il Manaslu in invernale e il temuto Nanga Parbat, conquistando di quest"ultimo la prima salita assoluta in invernale nel 2016 in cordata con Simone Moro, Tamara Lunger e Ali Sadpara.

"In questo tipo di montagna" ha esordito, "si fanno le cose perché è il cuore che lo dice, lo si fa per sé stessi e per qualcosa che si ha dentro", centrando subito il focus della serata: il pericolo delle pressioni esterne, che aumentano il rischio oggettivo e portano alla distrazione in un ambiente che non ammette errori.

"Non basta fare le cose bene d"inverno, bisogna farle alla perfezione", mantra non discutibile per un uomo che ha sfidato e conquistato le vette più alte del mondo nella stagione più inospitale.
Tra una lezione di vita e una narrazione sentita delle proprie imprese, Txikon ha delineato ciò che montagna e vita condividono, la chiave che apre tutte le porte: "Sapersi rialzare, saper ripartire. Quando le cose vanno bene è facile, ma se le cose vanno male bisogna saper cadere e rialzarsi. Un alpinista è come un musicista", abile nelle note alte quanto nel rapido recupero dopo una stonatura.

E passo dopo passo, senza tracotanza e con vera passione nel cuore, è come si conquista la vetta. Non quella reale, fisica, ma quella interiore: la condivisione di esperienze uniche attraverso rapporti umani, mutuo aiuto, la cordata stessa.

"Io, prima di andare a dormire e appena sveglio, vedo tutti gli amici che ho lasciato in montagna e non passerà un giorno senza che pensi a loro" sono le parole più cupe pronunciate dall"alpinista, relative in particolar modo a uno degli eventi più tragici della sua vita: la morte di 3 compagni davanti ai suoi occhi, alla volta del Gasherbrum nell"inverno 2011-2012.

Tra rischio zero inesistente e pillole di strategia, Txikon ha tenuto incollato il pubblico al grande schermo per una seconda serata della Settimana della Montagna da record.



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