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Liceo del Made in Italy, coinvolto il Russell di Cles

mer 11 set 2024 12:09 • By: Lorena Stablum

L’avvio della versione trentina è prevista nel 2025-2026

TRENTO. Tra gli istituiti scolastici trentini coinvolti nell’elaborazione progettuale del nuovo Liceo del Made in Italy c’è anche il Liceo B. Russell di Cles, dove attualmente sono già presenti degli indirizzi liceali di scienze umane, economico sociale. Il nuovo indirizzo di studi, voluto dal Governo Meloni, debutterà in Trentino nel corso dell’anno scolastico 2025-2026 dopo che la Giunta provinciale ha aperto a questa con la delibera 56 dello scorso 25 gennaio.

Del progetto se n’è parlato nell’ultima riunione della Quinta Commissione permanente del Consiglio provinciale di Trento, presieduta da Christian Girardi, e durante la quale la vicepresidente e assessora all’istruzione Francesca Gerosa, insieme alla dirigente di Dipartimento Francesca Mussino e a Teresa Periti e Matilde Carollo (attuale ed ex coordinatrice del gruppo), ha illustrato lo stato di avanzamento del nuovo liceo.

Il nuovo liceo avrà tra le materie d’insegnamento italiano, inglese, tedesco, matematica con elementi di statistica e informatica, scienze naturali, storia, filosofia, fisica, scienze umane (psicologia, sociologia, metodologia della ricerca, antropologia), diritto, economia politica, storia dell’arte e del design, scienze giuridiche e scienze economiche per il made in Italy, geografia con curvatura economica, scienze motorie e sportive, religione cattolica o attività alternative.

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Ma proporrà anche delle caratteristiche peculiari del modello trentino rispetto a quello nazionale: monte ore del primo biennio coerente con i piani di studio di tutti i percorsi liceali della PAT; raggiungimento del livello B2 per entrambe le lingue straniere alla fine del quinto anno; mantenimento delle 150 ore di alternanza scuola-lavoro all’interno del secondo biennio e al quinto anno. Nell’area di progetto si prevede la realizzazione di prodotti pubblicitari del territorio o di aziende locali sviluppando competenze attraverso metodologia della ricerca e analisi dei dati. Gli istituti coinvolti sono oltre al Liceo B. Russell di Cles, anche l’Istituto di Istruzione M. Curie di Pergine Valsugana, il Liceo F. Filzi di Rovereto, l’Istituto di Istruzione M. Martini di Mezzolombardo e il Liceo A. Rosmini di Trento.

“Stiamo esercitando una precisa scelta politica, responsabile e consapevole, condivisa in Giunta, dove venerdì adotteremo la delibera con il regolamento – ha commentato Gerosa in commissione -. Vogliamo provare a declinare in Trentino il progetto nazionale, facendone un’opportunità, da sviluppare in modo partecipato, coinvolgendo il mondo della scuola e perseguendo l’interdisciplinarietà. Il 3-4-5 ottobre la fiera TrentinOrienta ci darà l’opportunità di presentare il nostro progetto, poi famiglie e ragazzi faranno le loro scelte e infine noi faremo serenamente le somme”.

In generale, il progetto formativo non convince. Il consigliere Filippo Degasperi (Onda) si dice contrario rilevando “l’insistenza nella linea della frammentazione delle discipline e delle materie”. Lucia Maestri (Pd) augura “più fortuna al progetto trentino” rispetto a quello nazionale e chiede che “confronto c’è stato con le categorie interessate”. Michele Malfer (Campobase) ha aggiunto che si poteva “pensare ad altro, ad esempio a un liceo dell’Euregio. Oppure si poteva semplicemente lavorare sull’indirizzo già esistente tecnico-turistico”. Anche l’ex assessore all’istruzione Mirko Bisesti (Lega) si è detto scettico sul liceo del Made in Italy benché abbia riconosciuto che l’obiettivo è condivisibile. L’assessorato ha fatto un lavoro importante, e ringrazio per questo dirigenti e struttura. A livello nazionale c’è stato oggettivamente un flop, spero che in Trentino ci siano iscrizioni sufficienti per partire bene.



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