lun 21 ott 2024 10:10 • Dalla redazione
‘Faremo tutto il possibile per difendere l’orso dal piombo dei forestali trentini’
TRENTO. “Da solo, sguardo a terra in cerca di funghi, su un terreno imbevuto da giorni di pioggia che attutisce il rumore dei passi, alle 17 di un giorno di fine ottobre - che in un bosco significa praticamente al buio. È probabilmente questo il contesto in cui si è realizzato il contatto tra un cercatore di funghi e un orso che si trovava nella zona del Bleggio Superiore”. Così scrive Lav in un comunicato relativo all’aggressione di un uomo nel Bleggio da parte di un orso: “Forse sarebbe stato sufficiente un campanello del valore di pochi euro appeso allo zaino per evitare l’incontro, ma evidentemente la persona coinvolta non ha preso in considerazione le misure di prevenzione da sempre utilizzate in ogni parte del mondo dove gli umani si trovano a condividere il territorio con gli orsi.
Alcuni giornali locali riportano che l’uomo avrebbe “applicato tutte le raccomandazioni suggerite dal protocollo dei grandi carnivori”, buttandosi a terra, coprendosi il volto e dando la schiena all’animale.
“Infatti per questo si è salvato la vita”, continua la stampa trentina. Ma l’errore è stato a priori. È sconvolgente dover prendere atto che l’uomo è un custode forestale (in realtà non si tratta di un custode forestale, ndr), ovvero una persona che dovrebbe essere dotata delle necessarie competenze e formazione per potersi muovere a proprio agio e in sicurezza non solo su terreni difficili, ma in particolare in ambiti territoriali frequentati da tanti animali selvatici, orsi compresi”.
“Grazie anche alle nostre continue sollecitazioni – prosegue
il comunicato - finalmente quest’anno la Provincia ha avviato un programma di
informazione indirizzato ai cittadini per favorire la convivenza con gli orsi –
afferma Massimo Vitturi, responsabile LAV, Animali Selvatici.”
“Invece di fare pubblica ammenda per le gravi inefficienze dell’amministrazione provinciale che hanno portato al ferimento dell’uomo, l’assessore Failoni ha immediatamente sentenziato la condanna a morte dell’orso, scaricando così le responsabilità sull’animale, che ha semplicemente agito difendendosi da quello che è stato percepito come una minacciosa presenza nel suo territorio. L’incidente di ieri conferma ancora una volta – è la conclusione - che la prima responsabile è proprio la Provincia di Trento, Fugatti la smetta di lanciarsi in puerili sproloqui contro la presenza degli orsi, voluti a suo tempo dalla stessa Provincia – conclude Vitturi – da parte nostra noi di LAV faremo tutto il possibile per difendere l’orso dal piombo dei forestali trentini!”