lun 28 ott 2024 14:10 • Dalla redazione
Salvatore Ferrari contesta il disegno di legge in discussione in Consiglio regionale
TRENTO. “Togliere il limite dei mandati ai sindaci dei piccoli comuni, non solo rischia di violare alcuni fondamentali diritti e principi costituzionali, ma contribuirà ad allontanare i cittadini dalle istituzioni, a far aumentare l'astensionismo e a indebolire le ragioni delle autonomie speciali”. Lo scrive in una lettera Salvatore Ferrari, già candidato alle elezioni comunali di Caldes del maggio 2010 con la lista “L'alternativa c'è” e alle elezioni della Comunità della Valle di Sole dell'ottobre 2010 con la lista “Noi Comunità”, inviata al presidente della Regione Arno Kompatscher e al vice presidente e assessore agli enti locali Franz Thomas Locher a proposito del disegno di legge in discussione in Consiglio regionale sul limite dei mandati dei sindaci trentini.
Ferrari, oltre a esprimere una profonda e convinta contrarietà a questa proposta di modifica e a quella relativa all'abolizione del limite al numero di mandati per gli assessori di tutti i comuni, invita la Giunta regionale a ritirare il disegno di legge approvato il 25 ottobre 2024 nella prima Commissione legislativa, prima della discussione in aula prevista per la metà del mese di novembre.
“Trent'anni dopo l'approvazione della LR 3/1994 – scrive Ferrari - invece di proporre un'opportuna e auspicabile limitazione a due mandati per tutti i sindaci, senza distinzioni determinate dalle diverse fasce demografiche, con il disegno di legge presentato il 1 ottobre 2024 la Giunta della Regione Autonoma Trentino – Alto Adige/Südtirol intende abolire il limite dei mandati dei sindaci nei comuni con meno di 5.000 abitanti, consentendo di fatto, in via teorica, di avere dei primi cittadini a vita. Sembra, infatti, questa la ratio della norma, illustrata a pagina 3 del disegno di legge: ‘La disciplina recata dall'articolo 1 della presente proposta sopprime il limite dei mandati per l'eleggibilità dei sindaci nei comuni fino a 5.000 abitanti’. Dico sembra, perché la formulazione dell'articolo 1 (vedi allegato) non esplicita questa previsione, limitandosi a disciplinare la fattispecie dei comuni con popolazione “superiore ai 5.000 abitanti e fino a 15.000 abitanti” e quella dei comuni 'con popolazione superiore ai 15.000 abitanti'. Al di là della formulazione ambigua e pasticciata dell'articolato, la Giunta regionale, invece di rivendicare la competenza legislativa esclusiva in materia di ordinamento degli enti locali, si conforma sostanzialmente alla disciplina statale introdotta con l'articolo 4, comma 2, del Decreto Legge 29 gennaio 2024, n. 7, convertito dalla Legge 25 marzo 2024, n. 38.” Ferrari ricorda inoltre che “la Corte Costituzionale con la sentenza 60/2023 (pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 12 aprile 2023) ha chiarito, al punto 7.2., che ‘è comunemente riconosciuto che il limite ai mandati consecutivi dei sindaci (e dei presidenti di provincia), introdotto con la legge n. 81 del 1993 è stato pensato quale temperamento 'di sistema' rispetto alla contestuale introduzione della loro elezione diretta’