gio 14 nov 2024 10:11 • Dalla redazione
Fondamentale è la prevenzione per una malattia in aumento in tutto il mondo
La Giornata mondiale del diabete è nata nel 1992 dalla Federazione Internazionale del Diabete (IDF) e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Il 20 dicembre 2006 l’assemblea generale delle Nazione Unite ha adottato la risoluzione 61/225 che sancisce la Giornata Mondiale del Diabete come giornata ufficiale dell’ONU e riconosce il diabete come “una malattia cronica, invalidante e costosa che comporta gravi complicanze”.
La prevalenza del diabete di tipo 2 è in aumento in tutte le popolazioni del mondo. Si presenta come un importante fattore di rischio per morte e per numerose complicazioni non fatali. Il diabete di tipo 2 può essere prevenuto efficacemente modificando lo stile di vita nei soggetti a rischio. È fondamentale sapere come riconoscere il tipo 1 per evitare possibili ritardi nella diagnosi, principalmente nel caso di bambini e giovani, ma anche prevenire il più possibile il diabete tipo 2, valutando il rischio di potersi ammalare.
Sono due i sintomi da tenere d’occhio: tanta sete e tanta pipì possono permettere di individuare precocemente il diabete tipo 1 e il questionario findrisk permette invece di capire che rischio si ha di diventare diabetici di tipo 2 entro 10 anni.
I dati forniti da Sorveglianza Passi relativi agli anni 2022-2023 dicono che in Italia il 5% degli adulti ha una diagnosi di diabete, l’87% prende farmaci, uno su 3 è seguito da un centro specialistico. Questo 5% diventa 2 tra gli under 50 e tocca il 9% fra i 50-69enni. Arriva al 16% di prevalenza di malattia tra chi non ha titolo di studio o ha al massimo la licenza elementare. Circa un terzo dei pazienti è seguito in uno dei 350 centri diabetologici (32%).