gio 28 nov 2024 11:11 • By: Alberto Mosca
Dura lettera al cda di Joy Val di Non Alps-Altipiani Val di Non: "Tali decisioni devono essere approvate all'assemblea dei soci e voto unanime dei comuni". E si riservano di chiedere la sfiducia e il risarcimento danni
PREDAIA-SFRUZ. I comuni di Predaia e Sfruz richiedono l’apertura immediata degli impianti di risalita di Predaia. Il documento è stato inviato stamane dai sindaci Giuliana Cova e Andrea Biasi al consiglio di amministrazione di Joy Val di Non Alps-Altipiani Val di Non, oltre che per conoscenza ad Altopiano Predaia Asd, Trentino Sviluppo spa, all’assessore provinciale Roberto Failoni e ai comuni soci.
“Secondo lo statuto dell’Altipiani Val di Non Spa -
scrivono i due sindaci - decisioni di tale rilevanza devono essere discusse e
approvate dall'Assemblea dei soci con la maggioranza di voti pari all’85% e il
voto unanime dei Comuni direttamente interessati. La chiusura pare illegittima
proprio in base all’art. 14, comma 1, dello Statuto che prevede un particolare
quorum per decisioni di tale importanza e non ci risulta che in nessuna delle
assemblee sia stata mai deliberata tale scelta”.
E tra le materie per le quali questa condizione deve essere rispettata vi sono,
secondo le due amministrazioni comunali, “deliberazioni di chiusura o
dismissione di una o più delle quattro linee funiviarie di interesse locale gestite
dalla Società, assoggettabili ad obblighi di servizio pubblico, per cui si
richiede anche l’unanimità dei soci Comuni appartenenti ai rispettivi ambiti
dell’Alta Val di Non e dell’Altopiano della Predaia ove gli impianti sono
ubicati”.
La decisione di chiudere gli impianti di risalita di Predaia, invece, è stata presa esclusivamente dal consiglio, “con il solo voto contrario di Renzo Maccani”, si legge ancora nella comunicazione.
“Vogliamo richiamare gli amministratori - prosegue l’atto - a rispondere delle loro responsabilità e agli impegni assunti con tutti i Comuni soci e con Trentino Sviluppo SpA. State amministrando una SPA a partecipazione pubblica – ricordano i due primi cittadini - il consiglio di amministrazione rappresenta gli Enti Locali e quindi il territorio. Le comunità di Predaia e di Sfruz, (che contano 7.500 abitanti, più di 3.000 famiglie, più di 600 alunni che frequentano le scuole dell’obbligo, circa 200 bambini che frequentano le 7 scuole d’infanzia, e altri circa 200 con età 0-3 anni), hanno espresso, negli incontri organizzati sul territorio, la volontà di continuare ad usufruire degli impianti di risalita di Predaia. La comunità desidera per i propri bambini, per le famiglie, per le persone anziane, che gli impianti di Predaia continuino ad essere aperti senza se e senza ma. Ciò che deve prioritariamente interessare ad una società che gestisce servizi pubblici e sociali per le comunità è la richiesta e il bisogno dei cittadini. Un amministratore pubblico è questo che dovrebbe mettere al primo posto, sempre, e gli amministratori di AVN spa sono parificati agli amministratori pubblici perché rispondono direttamente ai sindaci e gestiscono denaro pubblico, che sono sostanzialmente le tasse versate dai cittadini”.
Pertanto, è la conclusione, “vi invitiamo a procedere con l'apertura immediata degli impianti di risalita di Predaia con tutte le attrezzature revisionate e a norma, compresi gli investimenti previsti per Predaia e finanziati attraverso l’aumento di capitale sociale dei Comuni soci con il supporto della Provincia Autonoma di Trento, sulla base di un Piano di sviluppo approvato dai Consigli comunali dei Comuni Soci, nonché presentato alla Provincia Autonoma di Trento a conferma della richiesta e dell’utilizzo del contributo concesso. Dopo aver sentito la Giunta, nonché il Consiglio Comunale, ci riserviamo di richiedere la sfiducia dell’intero Consiglio di amministrazione, escluso Renzo Maccani, e dell’intero Collegio sindacale con richiesta di risarcimento dei danni causati dalla comunicazione della chiusura dell’impianto di risalita di Predaia sul vostro sito internet e a tutti gli operatori del settore sciistico locale”.