sab 14 dic 2024 12:12 • Dalla redazione
Sarà presentato domani 15 dicembre 2024 a Ossana
OSSANA. Domani, domenica 15 dicembre 2024, alle 18.15, al Teatro comunale di Fucine di Ossana, in Val di Sole, sarà presentato il volume dal titolo Bartolomeo Bezzi (1851-1923). Il fondo Bezzi donato al Centro Studi per la Val di Sole, edito dall'associazione culturale solandra.
La pubblicazione, curata da Stefania Dalla Serra e da Salvatore Ferrari, ospita contributi di Tiziana Ambrosi, Chiara Bezzi, Marcello Liboni, Alberto Mosca, Marcello Nebl, Mauro Pancheri, Elisabetta Staudacher, Michele Uber e Romina Zanon.
Il libro costituisce la tappa conclusiva delle iniziative culturali (mostra documentaria e ciclo di conferenze alla Torraccia di Terzolas; Giornata di studio a Fucine e video dedicato alla vita dell'artista) promosse e organizzate nel 2023 (centenario della morte dell'illustre pittore) dal Centro Studi per la Val di Sole e dal Comune di Ossana, in collaborazione con l'Aref di Brescia e con il sostegno del Bim dell'Adige, della Cassa Rurale Val di Sole e del Comune di Terzolas.
Pittore di paesaggi e ritrattista, Bartolomeo Bezzi nacque il 6 febbraio 1851 a Fucine d'Ossana, all'epoca territorio dell'Impero d'Austria. Tra il 1871 e il 1879 frequentò l'Accademia di Belle Arti di Brera, dove conobbe, tra gli altri, Leonardo Bazzaro, Francesco Filippini, Eugenio Gignous e Gaetano Previati. Nel 1876 iniziò un'intensa attività espositiva in Italia e all'estero, riscuotendo un buon riscontro di pubblico e di critica. Nel 1882 ottenne la cittadinanza italiana e vinse il prestigioso Premio Fumagalli, che segnò l'inizio di una brillante carriera artistica. Negli anni Settanta e Ottanta visse a Milano, alternando lunghi soggiorni a Verona e in Val di Sole e nel 1890 si trasferì a Venezia, dove svolse un ruolo importante per l'istituzione nel 1895 della Prima Esposizione internazionale d'Arte. Nel 1892 sposò Isabella Dal Lago (1867-1958), dalla quale ebbe la figlia Pia (1899-1969). Nel 1914, a causa di una malattia nervosa, smise di dipingere e trascorse a Verona i lunghi e dolorosi anni della Grande Guerra. Rientrato in Trentino nel 1919, morì a Cles, il paese della moglie, l'8 ottobre 1923.
Dal 2017 una parte rilevante dell'archivio dell'artista è depositata a Terzolas nella Biblioteca storica del Centro Studi per la Val di Sole, grazie alla donazione da parte dei figli di Quirino Bezzi (1914-1989), primo presidente dell'associazione culturale solandra e per anni custode della memoria del pittore trentino.