TRENTO. Si è concluso, nei giorni scorsi, con un evento nell'aula magna della Fondazione Edmund Mach il progetto triennale delle classi quinte dell'Articolazione Gestione Ambiente e Territorio dell’Istituto Tecnico Agrario di San Michele all’Adige, incentrato sul monitoraggio e la gestione delle specie aliene. Gli studenti hanno presentato i risultati finali delle loro indagini su aree locali che presentano specifiche problematiche legate alla presenza di specie invasive, focalizzandosi su specie quali zanzare, cicaline, gamberi, piante invasive e tartarughe.
Le collaborazioni
Il progetto ha visto la partecipazione attiva di esperti del settore,
partendo dalla stessa Fondazione Edmund Mach attraverso alcune unità operative,
tra cui il Centro di Saggio, Acquacoltura e idrobiologia ed Ecologia Applicata,
ma anche la Biblioteca, che ha supportato docenti e studenti con incontri
specifici sulla metodologia della ricerca, le fonti e il reperimento dei
documenti bibliografici.
Sono state coinvolte, inoltre, istituzioni locali come
il MUSE, il Servizio Sviluppo Sostenibile della Provincia autonoma di Trento,
il Museo Civico di Rovereto, Trentino School Management.
L'articolazione del progetto
Nel corso del triennio gli studenti hanno acquisito competenze
tecnico-scientifiche riguardanti il monitoraggio delle specie invasive,
attraverso sopralluoghi e interventi di esperti. Ogni gruppo ha seguito il
monitoraggio e la stesura di piani di gestione, al fine di prevenire i danni
ecologici, economici e sanitari provocati dall’introduzione di specie non
indigene. L'approccio metodologico, che ha privilegiato il lavoro di gruppo e
la comunicazione, ha permesso di far acquisire agli studenti importanti competenze
trasversali, rilevanti per il loro futuro professionale.
L'evento di “restituzione”
I risultati del progetto sono stati presentati, nei giorni scorsi.
nell'ambito di un evento a cui hanno preso parte gli insegnanti, ma anche gli
esperti coinvolti e gli amministratori locali, che ha messo in evidenza
l’importanza di unire le competenze scientifiche all'impegno concreto per la
conservazione della biodiversità. L'iniziativa ha avuto anche un valore
orientativo per gli studenti, offrendo loro la possibilità di confrontarsi con
il mondo professionale e di esplorare possibili sbocchi lavorativi in ambito
ecologico e ambientale.
