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Sono nove, a rischio di spopolamento

gio 20 mar 2025 09:03 • By: almo

Tre in Val di Sole, sei in Val di Non: i comuni con l'incentivo a viverci e ristrutturare

TRENTO. Nelle valli del Noce sono Vermiglio, Peio Rabbi, Bresimo, Cis, Livo, Rumo, Novella, Dambel. Sono i comuni, 9 su 33 in totale, soggetti al rischio di “spopolamento” per i quali la giunta provinciale prevede corposi incentivi all’insediamento.

Si tratta di contributi a fondo perduto, dal 35% al 40%, per sostenere le spese di chi acquista e ristruttura un immobile, per usarlo come abitazione oppure affittarlo a canone moderato a persone che spostano la loro residenza. La giunta ha così accelerato sull’attuazione di un intervento di coesione territoriale che punta a costruire comunità e che si inserisce nella risposta complessiva sulla questione abitativa, pensata a partire dal dato statistico, quello che negli ultimi dieci anni ha visto in questo comuni un significativo calo di popolazione.

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Ciò si accompagna alla presenza di immobili abbandonati e quindi alla possibilità di recuperi edilizi, tanto che i beneficiari della misura dovranno abitare in quei centri dovranno sistemare gli immobili, impegnarsi a viverci per almeno dieci anni, oppure affittarli a canone moderato.

Due saranno gli indicatori per assegnare i contributi: l’indice di decremento demografico dei comuni più un indicatore composito di “turisticità” che scaturisce dal rapporto tra presenze turistiche e popolazione residente e dal rapporto fra le presenze turistiche e la media delle presenze turistiche in provincia.

 

I numeri

I beneficiari sono persone fisiche che hanno o intendono acquisire un diritto di proprietà o di godimento su un immobile. È consentito richiedere i contributi fino a un massimo di tre unità, per dare unitarietà all’intervento di ristrutturazione. I soggetti beneficiari devono portare la propria residenza o locare a canone moderato a soggetti che portano la residenza all’interno del comune per dieci anni. La spesa ammessa arriva al 40% nei centri storici e al 35% al di fuori di essi. Il soggetto beneficiario non deve essere residente nel territorio dove si trova l’unità immobiliare, a meno che non abbia compiuto il 45° anno di età. C’è anche un piccolo contributo per l’acquisto, fino a un massimo 20.000 euro, mentre per la ristrutturazione si arriva a un massimo di 80.000 euro, ovvero il 40% sul massimo della spesa ammessa che è di 200.000 euro.

 



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