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Parco Adamello Brenta, ambientalisti critici ma collaborativi

mer 10 feb 2021 13:02 • By: Lorena Stablum

L'area naturale, dicono, deve decidere che strada prendere

Un progetto culturale di conservazione ambientale che potrebbe essere diffuso a tutto il territorio o puro marketing aziendalistico e di vendita di gadget di un’immagine bucolica di prodotto turistico? Il Parco naturale Adamello Brenta è oggi a un bivio. A sostenerlo sono le associazioni di protezione ambientale (Legambiente di Trento, Enpa di Rovereto, Lac Trentino Alto Adige/Südtirol, Lav del Trentino, Mountain Wilderness Italia, Lipu Trento, Pan-Eppaa e WWF Trentino) che oggi dopo la nomina del nuovo presidente e della giunta esecutiva dell’ente si sono riunite in conferenza stampa per presentare quello che si può facilmente definire un vero e proprio manifesto programmatico. 

Tutela dell’ambiente e della biodiversità, cambiamenti, climatici, revisione del piano faunistico, lavoro e sviluppo sostenibile, disturbo antropico e no ai grandi eventi sono solo alcuni dei temi individuati dai volontari e sui quali si sono mostrati disponibili a dialogale e collaborare anche con una governance che non ha trovato il loro appoggio diretto e sulla quale hanno espresso, ad eccezione della Sat che comunque si è astenuta, un voto di contrarietà.

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«Non abbiamo nulla contro le persone, ma questa nomina non ci è piaciuta – ha detto senza mezzi termini Sergio Merz di Lipu che, con Franco Tessadri, rappresenta le associazioni protezionistiche nel comitato di gestione del Parco -: l'immagine che ora passa all’esterno è che il Parco naturale Adamello Brenta è un parco dove si caccia, che ha un presidente cacciatore e dove non ci sono i guardia parco. Cercheremo comunque di rapportarci con lui e con la giunta esecutiva e chiediamo di partecipare alle decisioni prima che vengano prese». 

Le perplessità hanno spiegato i volontari, derivano dalla fumosità con qui si è arrivati a queste nomine, per le quali non c’è stato un vero coinvolgimento. Scelte che, sempre secondo le associazioni, hanno portato alla composizione di una giunta esecutiva politica, nella quale sono assenti reali competenze tecniche. «Noi chiedevamo una gestione chiara e trasparente con la presentazione di un programma fatta per tempo - ha evidenziato infatti Tessadri -: non abbiamo chiari quali sono gli obiettivi della nuova presidenza e non ci è stato dato il tempo necessario per capirli. Manterremo la collaborazione con la nuova giunta esecutiva e il nuovo presidente, così come sosterremo le nostre posizioni e, all’occorrenza, non ci esimeremo dalla critica anche severa».

«Sebbene il programma ci sia stato presentato con serio ritardo – ha infine concluso Aaron Iemma di WWF - in alcuni punti importanti è possibile trovare una certa convergenza anche se tra quelli individuati il tema dei cambiamenti climatici è un grande assente». 



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