Il tarassaco è una pianta che cresce spontaneamente lungo i sentieri, nei prati e ai margini delle strade. Appartenente alla famiglia delle cicorie, si distingue per il suo sapore amarognolo, non sempre apprezzato da tutti. È noto per le sue proprietà depurative e antinfiammatorie. Per questa ricetta ho voluto valorizzare il tarassaco, inserendolo all’interno dei canederli e abbinandolo ad una fonduta che ne bilancia il gusto intenso.
INGREDIENTI
Per i canederli
500 g pane raffermo
200 g tarassaco lessati e frullati con mezza cipolla appassita in padella con
del burro
2 uova intere
100 ml latte (aumentare la dose se necessario)
Farina (se è necessario per ottenere la giusta consistenza)
100 g Trentingrana
Un pizzico di noce moscata
50 g burro fuso
Salvia
Qualche fetta di speck sottile, seccata in forno e trasformata in polvere
Per la fonduta:
250 g di Casolet tagliato a tocchetti piccoli (senza crosta)
90/100 ml di latte
noce moscata
sale e pepe q.b.
1 rosso d’uovo
PROCEDIMENTO
Tagliate il pane a dadini e bagnatelo con il latte e le uova.
Aggiungete il
composto frullato di tarassaco, il Trentingrana e la noce moscata. Amalgamate
bene tutti gli ingredienti, quindi formate delle palline e cuocetele in acqua
salata per circa 15 minuti.
Nel frattempo, preparate la fonduta di Casolet: in un pentolino, sciogliete il
Casolét tagliato a cubetti con il latte e un pizzico di sale, a fuoco basso o a
bagnomaria.
Quando il formaggio sarà completamente sciolto, togliete dal fuoco
e, utilizzando un frullatore a immersione, emulsionate aggiungendo il tuorlo
d’uovo fino a ottenere una crema liscia e omogenea.
Condite i canederli con burro fuso, salvia e polvere di speck, adagiandoli
sulla fonduta di Casolet preparata.
