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L’unico in Germania

Alla scoperta del Circolo Trentino di Dortmund

L’unico in Germania

In Germania esiste attualmente solo un Circolo Trentino ed è situato a Dortmund: abbiamo avuto il piacere e l’onore di conoscere Agnese Merotto che insieme al marito si occupa del circolo.

Signora Merotto può parlarci del Circolo di Dortmund?

Il circolo è stato fondato nel lontano 1978, si sono succeduti due presidenti: Maffei Attilio di Riva del Garda e Canal Lamberto di Moena. In tutti questi anni abbiamo avuto una media di 20-30 iscritti, attualmente però assistiamo ad un calo, ci sono infatti 15 iscritti ma i partecipanti effettivi sono 6.

Quali erano le attività che si svolgevano in passato nel circolo di Dortmund?

In passato venivano organizzate molte più attività rispetto ad oggi, proprio perché il circolo aveva molti più partecipanti. I principali eventi erano, concerti con cori della montagna, in particolare col coro “Lagolo” gemellato col coro “Sankt Heinrich” di Dortmund; mostre di artisti trentini presso musei e gallerie d’arte, in particolare quella sul Futurismo con opere della “Casa Depero” di Rovereto; partecipazione “trentina” alle fiere “Interschul” e “Dortmunder Herbst” di artigiani, artisti e studenti delle scuole professionali; scambi fra scolaresche trentine e tedesche; serate su storia e cultura trentina presso l’Università popolare e associazioni varie; fine settimana in baita; castagnata.

Quali attività, invece, vengono ancora organizzate attualmente dal circolo?

Negli ultimi tempi organizziamo camminate, una per ogni stagione; torneo di bocce; partecipazione attiva alle manifestazioni organizzate dal Consolato, dal Comites, da associazioni culturali italiane presenti in zona. Poi la castagnata, vissuta con particolare entusiasmo, perché dà la possibilità di stare in compagnia e fare nuove conoscenze, con la presenza di oltre 50 persone fra trentini e simpatizzanti.

 Il circolo ha, quindi, anche simpatizzanti. Di chi si tratta?

I simpatizzanti sono attualmente la maggioranza, si tratta di tedeschi, ma non solo, provengono anche da altre nazionalità, e ci sono anche italiani di altre regioni.

I simpatizzanti hanno piacere di partecipare alle nostre attività perché hanno modo di conoscere la nostra cultura e chi non è italiano ha una buona opportunità per imparare l’italiano.

Ci spiega come mai l’esigenza di aprire il circolo non solo ai trentini?

L’esigenza di aprire il Circolo a persone non “trentine” è stata quella di condividere esperienze e conoscenze con gli altri, ma soprattutto anche per colmare il vuoto che via via vedeva il numero di trentini assottigliarsi sempre più (rientri definitivi in Italia, trasferimenti in altri Länder, decessi, ma anche disinteresse dovuto ad una riuscita integrazione specie per le coppie miste).

 Dalla chiusura dell’inizio (c’era chi si opponeva a far socio anche il o la coniuge se non di origine trentina!) siamo passati alla totale apertura a beneficio degli uni e degli altri. Direi che il nostro Circolo è una bella grande famiglia arcobaleno.

 

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