TRENTO. Mobili di pregio - tra cui un prezioso
pianoforte a coda - oltre ad antichi dipinti, tappeti, specchiere e paramenti
sacri. Con un investimento complessivo di circa 379mila euro, la Provincia
autonoma di Trento diventa a pieno titolo proprietaria di un vasto insieme di
beni storici e funzionali strettamente connessi all’identità e alla fruibilità
di Castel Valer (Ville d’Anaunia), dopo che nel 2023 aveva già acquisito,
tramite permuta, l’intero compendio immobiliare e i beni vincolati. Lo ha
stabilito oggi la Giunta provinciale, su proposta dell’assessore al patrimonio
e alla promozione della conoscenza dell’Autonomia Simone Marchiori. Il
provvedimento interessa arredi non vincolati, ma di forte valore culturale e
simbolico, nonché un nucleo di documenti d’archivio riconducibili alla famiglia
Spaur, custode del castello per secoli. “Con questa operazione abbiamo voluto
compiere un gesto di responsabilità e visione: dopo averne acquisito le mura,
intendiamo prenderci cura dell’anima di questo splendido maniero - sono le
parole dell’assessore Marchiori -.
Castel Valer è un simbolo di identità
collettiva e memoria storica. Restituiamo dunque alla comunità trentina un
patrimonio integrale, capace di raccontare un ampio capitolo della nostra
storia regionale con una particolare attinenza al Tirolo storico, oggi
Euregio”. Il castello, fondato nel XIII secolo, domina l’abitato di
Tassullo. È uno dei più raffinati e meglio conservati del Trentino e
dell’intero arco alpino, noto per la torre ottagonale – unica nel suo genere –
e per la divisione tra “castel di sopra” e “castel di sotto”. Spiccano, tra gli
elementi artistici, la cappella affrescata nel 1473 dai Baschenis, il ciclo
pittorico rinascimentale delle sale madruzziane e l’altare barocco della
cappella interna.
Beni che, pur non
sottoposti a vincolo, costituiscono un insieme organico e imprescindibile per
la valorizzazione museale del castello.
Di particolare rilievo anche il patrimonio mobiliare che si intende oggi
salvaguardare definitivamente, che comprende numerosi oggetti di arredo,
strumenti musicali, suppellettili e decorazioni originali.
L’operazione interessa anche un prezioso nucleo documentario (32 unità
archivistiche, tra cui un urbario del 1584, atti notarili, documenti
genealogici e amministrativi) che entrerà a far parte del fondo Spaur già
conservato all’Archivio provinciale di Trento, dove sarà accessibile agli
studiosi.
Già affidato al Museo Castello del Buonconsiglio per consentirne la fruizione
pubblica e la valorizzazione, Castel Valer è attualmente visitabile grazie
all’Apt Val di Non.
La delibera di oggi rafforza dunque un modello di tutela attiva, in cui la
valorizzazione del patrimonio culturale diventa leva per l’attrattività
turistica. Un nuovo tassello nella costruzione di una narrazione condivisa
dell’Autonomia trentina, che si fonda anche sulla cura dei suoi luoghi simbolo.
Cultura & spettacolo
Castel Valer, nuove acquisizioni: si completa l’allestimento culturale
L’assessore Marchiori: ‘Un tassello fondamentale per custodire la nostra identità’
