Sono undici le chiese giubilari in Regione. Sono quattro in Provincia autonoma di Trento, sette in quella di Bolzano. Siamo andati a scoprirle e ve le raccontiamo: alcune sono senz’altro più note, altre magari meno conosciute, comunque sorprendenti per storia, arte, devozione.
TRENTO. Iniziamo questo
breve viaggio dal centro della storia e della fede cristiana del Trentino, la
cattedrale di san Vigilio, madre di tutte le chiese diocesane, dedicata
al patrono della città e della diocesi di Trento. “El dòm” venne edificato a
partire dal 1212, su iniziativa del vescovo Federico di Vanga, costruito
sopra la preesistente basilica paleocristiana, con uno stile che mescola
elementi romanici e gotici. Tra gli elementi artistici di interesse,
particolare è la piccola abside dedicata a santo Stefano, nel transetto
meridionale, che custodisce le reliquie dei primi martiri trentini, i tre
martiri d’Anaunia, ovvero il diacono Sisinio, il lettore Martirio
e l’ostiario Alessandro, missionari di origine cappadocia uccisi nel
397. I tre santi vennero in un
primo momenti sepolti nella basilica preesistente, mentre altre reliquie si
trovano nella grande basilica edificata nel XV secolo a Sanzeno sul luogo del
loro martirio.
Un’altra meta del nostro viaggio. Ancora, interessanti sono gli
affreschi duecenteschi e trecenteschi, oltre al grande Crocifisso ligneo, detto
“del Concilio”, opera dei primi anni del Cinquecento che si trova nell’omonima
cappella laterale, conosciuta anche come cappella Alberti, realizzata tra
il 1682 e il 1687 dal principe vescovo Francesco Alberti Poja. Si tratta di un’opera
particolarmente amata, testimone dei passaggi cruciali del Concilio di Trento
che si tenne tra il 1545 e il 1563: è ai piedi di esso, infatti, che vennero
firmati i decreti conclusivi del Concilio.
Da vedere nei dintorni Il complesso del duomo offre
la possibilità di visitare la cripta, oltre al vicino Museo Diocesano e la
romana “porta veronensis”; inoltre, in città non mancano altre mete di grande
interesse, dal Museo Castello del Buonconsiglio al MUSE, la villa romana di
Orfeo, il percorso archeologico del Sass, fino alle vie e le piazza del centro
storico e a Palazzo delle Albere.
