Cultura & spettacolo

Tra Sanzeno e San Romedio, storie di missionari e pellegrini

Viaggio tra le chiese giubilari del Trentino Alto Adige/Südtirol (2)

Tra Sanzeno e San Romedio, storie di missionari e pellegrini

Sono undici le chiese giubilari in Regione. Sono quattro in Provincia autonoma di Trento, sette in quella di Bolzano. Siamo andati a scoprirle e ve le raccontiamo: alcune sono senz’altro più note, altre magari meno conosciute, comunque sorprendenti per storia, arte, devozione.

SANZENO. Al centro d’Anaunia, due luoghi straordinari offrono tesori di storia, arte e spiritualità. Il cammino che li lega può essere percorso comodamente a piedi, aggiungendo fascino paesaggistico e motivo di meditazione personale. La Basilica dei Santi Martiri di Sanzeno sorge sul luogo del martirio del diacono Sisinio, del lettore Martirio e dell’ostiario AlessandroI tre martiri, originari della Cappadocia, furono inviati dall’allora vescovo di Trento Vigilio, in Anaunia per evangelizzarla. La popolazione locale, attaccata ai culti tradizionali, primi fra tutti quello a Saturno, tuttavia attaccò i missionari uccidendoli e bruciandone la chiesa, il 29 maggio 397. Il tragico fatto venne riferito per lettera da Vigilio al vescovo di Milano Simpliciano e al patriarca di Costantinopoli, Giovanni CristostomoI loro corpi furono trasportati a Trento e per la loro sepoltura fu edificata la basilica cimiteriale i cui resti sono visibili ora sotto la Cattedrale. L’attuale basilica di Sanzeno venne edificata nella seconda metà del Quattrocento, sotto il vescovo Giovanni Hinderbach, costruita su una precedente chiesa risalente all’anno Mille, della quale sono riconoscibili alcune parti, come il campanile romanico. Nel sacello dei martiri, oltre all’arca che ne contiene le reliquie, si possono ammirare affreschi risalenti alla prima metà del XIII secolo. Si tratta ancora oggi di un luogo di particolare importanza per la storia della Chiesa di Trento, per la storia che rappresenta, il valore della testimonianza dalla quale ha avuto origine, l’accoglienza che riserva a chi vi entra, la bellezza della natura che la circonda.

I tre martiri d’Anaunia sono inoltre vivi nella tradizione che riguarda le lotte tra Comuni italiani e Impero alla metà del XII secolo: in particolare, nel corso della storica battaglia di Legnano del 29 maggio 1176, si racconta come ad un tratto tre colombe bianche si posarono sul vessillo lombardo; una tale apparizione, collegata ai tre santi anauni il cui culto era vivo a Milano, ispirò in tal modo le truppe della Lega Lombarda, da dare loro la forza per vincere la battaglia contro le truppe di Federico Barbarossa.

 

Da vedere nei dintorni

Nel paese di Sanzeno, a pochi passi dalla basilica, sono raggiungibili il Palazzo de’Gentili, tipica residenza nobile in stile anaune e più in là il Museo Retico, luogo in cui si racconta la storia più antica del territorio, soprattutto attraverso gli straordinari ritrovamenti archeologici fatti a Sanzeno.

Proprio di fronte al Museo parte quindi il sentiero, scavato nella roccia e legato alla presenza di un vecchio acquedotto agricolo, che in piano e con panorami straordinari sulla sottostante forra del rio san Romedio, conduce fino al santuario del “santo dell’orso”. Nato poco dopo il Mille, il complesso si compone di cinque chiese arrampicate su di uno sperone roccioso altro un centinaio di metri.

La salita è di grandissima suggestione, dal museo allestito all’ingresso, fino alla cripta delle reliquie di san Romedio, risalente al XII secolo.

Come da tradizione, ancora oggi il parco del santuario ospita un esemplare di orso: si tratta di Bruno, che qui ha trovato casa dopo essere stato per anni segregato in uno zoo privato. 

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