Cultura & spettacolo

Apparizioni mariane e meraviglie geologiche

Viaggio tra le chiese giubilari del Trentino Alto Adige/Südtirol (4)

Apparizioni mariane e meraviglie geologiche

Sono undici le chiese giubilari in Regione. Sono quattro in Provincia autonoma di Trento, sette in quella di Bolzano. Siamo andati a scoprirle e ve le raccontiamo: alcune sono senz’altro più note, altre magari meno conosciute, comunque sorprendenti per storia, arte, devozione. 

MONTAGNAGA DI PINÉ. Il quarto e ultimo itinerario giubilare in Trentino percorre il pinetano e nella frazione di Montagnaga ci porta a scoprire il santuario mariano più importante dell’arcidiocesi di Trento. Dedicato alla Madonna di Caravaggio, da circa tre secoli è punto di riferimento per i fedeli trentini e meta di pellegrinaggio da tutto il nord Italia. Lasciata l’auto nell’ampio parcheggio sottostante, a pochi minuti a piedi in leggera salita si arriva al luogo della “comparsa”, una conca verde che in una prateria vede in successione presentarsi i luoghi di questa plurisecolare devozione mariana. In primo luogo, con il monumento in bronzo che raffigura l’apparizione di Maria alla giovane Domenica Targa: si trattò di cinque apparizioni, avvenute tra il 1729 e il 1730; non lontano si trova il Monumento al Redentore che custodisce copia fedele della Scala Santa, venerata a Roma nel Santuario Pontificio della Scala Santa nei pressi di san Giovanni in Laterano.   Nel centro del paese di Montagnaga poi si trova la chiesa di sant’Anna, la madre di Maria: essa venne ampliata e abbellita dopo il 1730, a seguito della comparsa: all’interno, la tela della Madonna di Caravaggio divenne ben presto meta di pellegrinaggio e ciò impose l’ampliamento dell’edificio sacro.  

Da vedere nei dintorni

Poco lontano, a una ventina di km da Montagnaga, ormai in Val di Cembra, a Segonzano si può andare alla scoperta delle straordinarie piramidi di terra: si tratta di formazioni geologiche di origine recente, circa 50.000 anni fa per l’azione erosiva delle acque correnti sul terreno in un deposito morenico lasciato dalle lingue dei ghiacciai quaternari del Würm.

Sono composte da un conglomerato di terra e piccoli ciottoli di varia origine, sufficientemente consolidati per mantenere una certa consistenza, ma ancora suscettibili all'erosione provocata dall'acqua piovana. Il deposito morenico è stato ricoperto da una frana di grandi massi di porfido, a cui si deve la nascita delle piramidi: sotto il peso del masso, infatti, il terreno è più compatto e protetto dall'erosione della pioggia.

Alcune di queste formazioni raggiungono l’altezza di 40 metri.

 

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