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Le Associazioni ambientaliste contro il Comitato Andrea Papi

‘Basta con la strumentalizzazione delle tragedie. Il comitato alimenta uno scontro ideologico contro i grandi carnivori’.

Le Associazioni ambientaliste contro il Comitato Andrea Papi

 TRENTO. Associazioni ambientaliste trentine all’attacco del Comitato Insieme per Andrea Papi, come si legge in un comunicato:

“Le Associazioni ENPA del Trentino, Legambiente Circolo di Trento, LIPU Trento, WWF Trentino-Alto Adige, Io non ho paura del lupo, impegnate nella tutela della biodiversità e nella promozione della coesistenza tra esseri umani e fauna selvatica esprimono profonda preoccupazione per l’ennesima uscita stampa degli estremisti anti grandi-carnivori del Comitato Papi. Ancora una volta – si legge - assistiamo all’utilizzo di una tragedia che ha colpito una famiglia, ed il cui dolore abbiamo sempre rispettato, per alimentare divisioni all’interno della comunità trentina e per accrescere ostilità verso orso e lupo. È un atteggiamento irresponsabile e privo di rispetto, che nulla ha a che vedere con le reali esigenze delle comunità locali o con la ricerca di giustizia, che deve essere trovata nelle aule dei Tribunali piuttosto che nella demonizzazione dei grandi carnivori.

Ci allarma inoltre – si legge ancora - la progressiva politicizzazione della questione, dietro cui ci sembra emergere un disegno ben più ampio, mosso da ambizioni personali e logiche elettoralistiche.

 Emblematico, in questo senso, è il recente caso di Franca Penasa, figura di primo piano del Comitato Papi, e oggi ufficialmente approdata in Fratelli d’Italia. È lecito, a questo punto, chiedersi se il vero obiettivo del Comitato sia ottenere giustizia o piuttosto sfruttare la questione dei grandi carnivori per costruire consenso politico.

A tutto questo si aggiungono le cosiddette ‘consultazioni popolari’, dai risultati fallimentari, promosse attraverso raccolte firme e modalità di voto discutibili.

Iniziative – si prosegue - prive di qualsiasi utilità legale, con quesiti formulati in modo approssimativo, ben lontani da una seria e credibile richiesta di espressione democratica. Non da ultimo il caso delle Giudicarie, dove in piena stagione turistica si è scelto di indire l’ennesima consultazione farsa e proporre ai turisti l’immagine di una valle in cui la biodiversità è sgradita e dove si preferisce cancellare, piuttosto che valorizzare, ciò che rende il nostro territorio unico. Un pessimo messaggio per chi, da fuori, guarda al Trentino come lo “scrigno di biodiversità” promosso proprio in questi mesi da Trentino Marketing.

Le nostre Associazioni – è la conclusione - continueranno a promuovere un confronto aperto, serio e basato su dati scientifici, convinte che la convivenza con i grandi carnivori non solo sia possibile, ma rappresenti un valore per le comunità locali e per il futuro del nostro territorio e ogni tentativo di manipolare la realtà a fini politici, personali o propagandistici, evidentemente a differenza di altri, non ci appartiene. Orso e lupo sono qua per restare: sono tornati anche a causa dei profondi cambiamenti ambientali e sociali che stiamo vivendo e non ne sono la causa. I flussi turistici, in costante crescita, dimostrano di non essere minimamente influenzati dalla loro presenza, per questo è fondamentale lavorare per una più ampia diffusione del bear spray come strumento di sicurezza in caso di incontri con l’orso.

Come Associazioni del territorio, non resteremo più in silenzio di fronte a chi, strumentalizzando una tragedia che ha profondamente colpito anche noi, pretende ancora oggi di poter dire qualunque cosa, anche la più infondata, senza confronto né assunzione di responsabilità”.

 

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