CLES. È scomparso, all’età di 92 anni da compiere fra poco più di un mese, il barone Leonardo de Cles. Nato l’11 settembre 1933 nella borgata avita e poi trasferitosi a Mezzolombardo, è stato per decenni protagonista dell’agricoltura trentina con i fratelli Michele e Guido, quest’ultimo scomparso nel 2017.
Personaggio esuberante, appassionato della storia trentina e di quella del proprio casato, a partire dalla straordinaria figura del cardinale Bernardo, fu talvolta promotore di eventi culturali nella cornice di Castel Cles, come pure presenza usuale agli appuntamenti nelle valli del Noce.
Nel 2007 partecipò al progetto di Fondazione Museo Storico del Trentino sulla storia della diga di santa Giustina, evento vissuto in prima persona.
Intervistai il barone Leonardo nel 2002, in occasione di un servizio pubblicato su NOS Magazine. Una giornata indimenticabile, per la veemenza del personaggio, che in quell’occasione mi accolse in compagnia dei fratelli Guido e Michele. Le ore passarono svelte parlando di storia, antenati celebri, del ruolo di questi antichi casati nella società contemporanea: sempre apertamente, sempre rivendicando un’appartenenza e una sorta di venerazione per figure straordinarie come quelle del cardinale Bernardo, fino ad arrivare all’omonimo botanico e fitoterapeuta (1877-1960).
Tempi d’oro, rispetto ai quali il confronto con l’attualità non gli pareva tanto lusinghiero… Non mancò negli anni successivi qualche discussione, ad esempio sul delicato tema dello “scambio” tra contributi pubblici e obbligo di apertura al pubblico dei castelli, come pure qualche altro cordiale incontro in occasioni culturali in giro per la Val di Sole e la Val di Non. Poi un lungo oblio, prima di andarsene serenamente, in punta di piedi.
