TRENTO. La Giunta provinciale ha approvato la terza
revisione del Piano bostrico, lo strumento con cui l’Amministrazione definisce
le strategie per monitorare e contenere la diffusione del coleottero che, in
particolare a seguito della tempesta Vaia, ha causato gravi danni alle foreste
trentine. Il nuovo aggiornamento - approdato sui banchi dell’esecutivo su
proposta dell’assessore provinciale alle foreste, Roberto Failoni - recepisce i dati più recenti sulla diffusione
dell'insetto e sull’efficacia delle azioni intraprese finora. "I dati ci
dicono che il picco principale dell’epidemia è ormai alle spalle – sottolinea
l’assessore provinciale alle foreste, Roberto Failoni, relatore della delibera
– ma questo non significa che possiamo abbassare la guardia. In particolare nel
settore orientale, nei distretti di Cavalese e Primiero, le catture restano
elevate e la probabilità di nuovi picchi secondari è ancora concreta.
Il
Piano aggiornato ci consente di essere pronti e vigili, continuando a tutelare
il patrimonio forestale trentino con interventi mirati e tempestivi”. In considerazione
dell’evoluzione generale della situazione sul territorio provinciale, la Giunta
ha deciso di non prorogare oltre il blocco delle nuove autorizzazioni di taglio
di piante verdi, che potranno riprendere nel rispetto delle norme ordinarie,
assieme al taglio dei lotti autorizzati, che era stato temporaneamente sospeso.
Rimangono attive tutte le altre misure di prevenzione e lotta del Piano, da
contestualizzare nelle aree a rischio medio ed elevato, con particolare
attenzione alle formazioni di abete rosso. Confermate inoltre le
semplificazioni amministrative per i lotti colpiti da bostrico nei comuni
classificati prioritari. Il
2024 ha fatto segnare un deciso rallentamento nella diffusione del bostrico
tipografo. Solo il 18% delle trappole della rete di monitoraggio ha superato la
soglia critica delle 8.
000 catture, soglia oltre la quale si configura una fase
epidemica. Negli anni precedenti, questa percentuale oscillava tra il 75% e
l’85%. Anche i danni stimati confermano il trend positivo: dai circa 580mila
metri cubi di legname colpito nella stagione 2023-2024 si è passati a circa
250mila metri cubi nella stagione 2024-2025, con una riduzione delle superfici
danneggiate rispettivamente da oltre 2200 ettari a 875 ettari.
Il calo è legato sia al naturale decorso delle
infestazioni – con aumento della competizione intraspecifica e dell’impatto
degli antagonisti naturali – sia all’andamento meteorologico del 2024,
caratterizzato da primavera ed estate fresche e piovose, condizioni sfavorevoli
allo sviluppo del bostrico. Tuttavia, le prime proiezioni del dato 2025
mostrano che, soprattutto nel settore orientale i valori di cattura sono ancora
elevati.
Attualità
Bostrico, il Trentino esce dalla fase critica
Via libera al Piano e stop al blocco dei tagli
