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L’evoluzione del ritratto dalla preistoria a oggi

dom 25 apr 2021 11:04 • By: L.S.

Apre il 26 aprile la mostra a Palazzo Assessorile dedicata alla rappresentazione del sé

CLES. Si apre domani, lunedì 26 aprile, la mostra “Dal ritratto al selfie. La rappresentazione del sé dalla Preistoria a oggi” ospitata a Palazzo Assessorile a Cles fino al 29 agosto.

Curata da Gianluca Fondriest, con progetto di allestimento di Marcello Nebl, e con il patrocinio della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige e dell’Istituto Italiano di Cultura di Londra, la mostra è stata fortemente voluta dall’amministrazione comunale nonostante il periodo di grande incertezza che stiamo vivendo. “È sempre emozionante aprire una mostra – ha spiegato infatti il sindaco di Cles Ruggero Mucchi, durante la presentazione in anteprima organizzata per la stampa -. È ancor un po’ particolare aprire una mostra senza poterla sostanzialmente aprire. Abbiamo voluto iniziare il 2021 indipendentemente da tutto quello che sta accadendo con un’organizzazione precisa senza guardare troppo all’evento del covid, non per mancanza di rispetto, ma perché riteniamo che la cultura abbia bisogno di uno scatto e non volevamo far mancare alla nostra comunità e alla società in genere un’opportunità di vivere la bellezza. Questa mostra parte da un’idea molto interessante e giovane e riusciamo a rivolgerci a tantissime persone: ci sono stimoli per chi appassionato di arte antica e antichissima e c’è un aggancio alla modernità con il riferimento al selfie che del resto è un’attualizzazione del ritratto”.

La mostra, infatti, intende stimolare nei visitatori una riflessione sull’uso antico e contemporaneo del ritratto e dell’autoritratto, sui meccanismi della rappresentazione del sé e sui significati che inevitabilmente vi sono collegati. Senza la pretesa di voler trattare l’argomento in maniera esaustiva – vista la sua complessità – lo farà presentando, tramite opere e reperti selezionati, gli approcci e gli strumenti con cui l’umanità si è rappresentata nel corso dei secoli, con alcune digressioni di tipo storico e storico-artistico. La mostra racconta queste storie grazie a reperti archeologici e opere di artisti di assoluto rilievo quali Giovanni Battista Lampi, Mario Sironi, Bartolomeo Bezzi, Umberto Moggioli, Fortunato Depero, Giacomo Balla, Achille Funi, Luigi Ontani, Mark Kostabi

La mostra è un percorso molto articolato, una “sorta di galleria degli antenati - come l’ha definito il curatore Fondriest – in cui sarà possibile guardare negli occhi uomini e donne e bambini di tempi lontani istituendo un dialogo tra noi e loro, fra i nostri selfie e l’atavica esigenza di trasmettere la propria immagine”. L’esposizione quindi offre al visitatore una selezione di ritratti realizzati in diverse epoche, nei più svariati contesti, che vanno dalle maschere funerarie dell’Antico Egitto a Giovanni Battista Lampi, dagli idoli del Neolitico a Mario Sironi: le opere sono organizzate in sezioni tematiche che permettono di evidenziare l’universalità della volontà umana di ritrarre e di ritrarsi.

Per arricchire il percorso espositivo, accanto a reperti, quadri e sculture, sono state progettate delle installazioni video e sonore, che renderanno più completa e multisensoriale l’esperienza di visita. Inoltre, grazie alla collaborazione del Consorzio Cles Iniziative, è stato organizzato un contest fotografico su Instagram, con l’hashtag #dalritrattoalselfie, che permetterà ai visitatori di partecipare virtualmente alla mostra con i loro scatti.

Nel rispetto di tutte le norme anti contagio, la mostra sarà aperta ad ingresso libero con numeri contingentati: dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00.

 



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