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Sudore, fango, vittorie: inaugurata a Caldes la mostra omaggio a Moser

ven 06 ago 2021 15:08 • By: Lorena Stablum

I nove scatti di Remo Mosna raccontano il campione nei suoi momenti più importanti

CALDES. “Sono foto che ho scolpite nella memoria. Di alcune mi ricordo proprio il momento preciso che ho vissuto”. È una mostra nella mostra quella inaugurata questa mattina a Castel Caldes. Un omaggio della Val di Sole a uno dei campioni del ciclismo più grande di sempre, Francesco Moser, nell’anno del suo settantesimo compleanno. Raccontato attraverso le immagini scattate da un altro trentino, il fotografo Remo Mosna, il corridore italiano con il maggior numero di vittorie da professionista, ben 273, è ritratto nei momenti più significativi del suo percorso sportivo: nove fotografie che dello Sceriffo mettono in luce il sudore delle vittorie spesso conquistate in condizioni atmosferiche difficili e su strade di fango. A cogliere ogni dettaglio, ogni smorfia di fatica o di gioia, lungo l’arco di tutta la sua carriera, c'era Remo Mosna, fotografo, giornalista pubblicista, collaboratore de La Gazzetta dello Sport e l’Adige, che del ciclismo ha fatto il suo settore di specializzazione documentando le grandi manifestazioni internazionali come il Giro d'Italia, il Tour de France, i Mondiali e Grandi Classiche.

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“È un omaggio doveroso a un grande campione e al fotografo che ne ha seguito la carriera – commenta il curatore della mostra Marco Minuz -. Abbiamo ritenuto di dedicare una sezione anche a una terra che ha espresso grandi ciclisti e la scelta non poteva essere che questa”. Allestita al primo piano dell’antico maniero, “Sudore, fango, vittorie” rientra infatti nella mostra “Vite di corsa. La bicicletta e i fotografi di Magnum. Da Robert Capa ad Alex Majoli”, aperta fino al 26 settembre. 

A fare gli onori di casa Luciano Rizzi, il presidente dell’Azienda per il turismo della Val di Sole, ente che in collaborazione con il Castello del Buonconsiglio, monumenti e collezioni provinciali, il Comune di Caldes e la società Suasez, ha promosso l’organizzazione dell’esposizione. “Ringrazio tutti quelli che hanno reso possibile questa importante manifestazione culturale – conclude Rizzi – ma soprattutto ringrazio Francesco perché se la Val di Sole ha potuto diventare la patria della mountain bike, con l’organizzazione del suo primo mondiale nel 2008, è stato proprio per merito suo”. 



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