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Ugo Rossi sulla discarica: «Inaccettabile prendere decisioni senza informare»

gio 02 set 2021 08:09 • By: Lorena Stablum

L’ex governatore difende il suo operato: «I piani di gestione dei rifiuti c’erano, perché oggi non valgono più?»

VAL DI SOLE. “C’è un deficit di politica. Non possono decidere i tecnici”. Anche l’ex Governatore della Provincia, e oggi consigliere provinciale di Azione, Ugo Rossi interviene sulla questione della riattivazione delle discariche di Monclassico e di Imer, così come annunciato dal vicepresidente provinciale Mario Tonina. Lo fa anche in difesa del suo operato visto che, spiega, si è sentito chiamato in causa dall’amministrazione provinciale che ha fatto tale scelta. “Non è accettabile da chi ci governa da tre anni che si prendano queste decisioni, prima sull’acqua e poi sulla gestione dei rifiuti, senza che siano accompagnate da spiegazioni esaustive – commenta l’ex presidente -. Così come non è accettabile colpevolizzare gli altri. Chi governa ci spieghi quali sono, e se eventualmente ci sono le alternative e perché si è valutato di riaprire le discariche, se sono state esplorate strade diverse”.

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Rossi ricorda come la Giunta da lui guidata avesse preso in esame il tema dei rifiuti e come nel 2017 fosse nato un accordo con la Provincia di Bolzano della durata di 5 anni più 5. “Avevamo concordato – evidenzia infatti – che fino al 2027 avremmo conferito all’inceneritore bolzanino fino a 25.000 tonnellate di rifiuto solido urbano non riciclabile, Bolzano invece avrebbe portato l’umido al biodigestore di Cadino. Ora, ci spieghino perché la quantità di rifiuti conferiti alla struttura è stata ridotta invece che aumentata. Perché, anziché limitarsi all’ambito provinciale, non si è deciso di affrontare la questione della gestione dei rifiuti guardando anche alle regioni vicine, oltre che a Bolzano, anche al Veneto e alla Lombardia in un’ottica di sinergia? I piani c’erano, certo bisogna leggerli e conoscerli – aggiunge ancora Rossi -. Nascevano da ragionamenti più ampi che riguardavano temi come i passi dolomitici, l’A22, Mediocredito e altro. I rapporti vanno coltivati. Mi chiedo perché la situazione è cambiata. Davvero non ci sono alternative alla riapertura di queste discariche? E se non ci sono, perché non ci sono? È una questione di costi? Le questioni vanno spiegate.”

Rossi, infine, confuta anche l’affermazione, ripetuta da più parti, che la chiusura di una discarica si possa attuare solo quando questa sia riempita completamente. “Mi risulta che ad Arco la discarica sia è stata chiusa eppure non era piena – conclude infatti -. Chiudere un sito di questo tipo significa fare investimenti per bonificarlo, piantumare e gestire i residui e la sicurezza, ma si tratta di una decisione politica”.



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