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Parco dello Stelvio, presto al via la caccia al cervo nel settore trentino

sab 12 mar 2022 13:03 • By: L.S.

Il piano di selezione controllata delle popolazioni della specie trova però la contrarietà dei cacciatori della Val di Rabbi e di Peio e degli ambientalisti

COGOLO. Sta suscitando molto dibattito – nel mondo delle associazioni di protezione ambientale ma anche e, soprattutto, all’interno della caccia – l’intenzione del Parco Nazionale dello Stelvio Trentino di dare concretizzazione al cosiddetto “Progetto Cervo”, il piano di conservazione e gestione del cervo nel settore trentino dell’area protetta e nel distretto faunistico della Val di Sole. Fermo al 2008, quando l’allora comitato di gestione del Parco ne aveva dato un primo avallo con i voti contrari di Dario Zuccarelli (Italia Nostra), Francesco Borzaga (Wwf Trentino) e dell’allora sindaca di Rabbi Franca Penasa, il piano di fatto darà la possibilità ai cacciatori della Val di Sole di entrare nell’area protetta per effettuare dei prelievi selettivi (abbattimenti) di cervi così come accade già da diversi anni negli altri due settori del Parco – lombardo e altoatesino

Il programma di selezione, secondo gli esperti scientifici dell’ente, nasce dall’esigenza di mitigare gli squilibri ecologici causati agli ecosistemi dalle elevate densità di cervo e limitare gli impatti negativi esercitati sulle attività economiche oltre che consentirne la conservazione e il benessere a lungo termine.

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Il piano è stato illustrato durante la seduta del 6 dicembre scorso del comitato provinciale di coordinamento e indirizzo che è stato così messo al corrente dello stato del monitoraggio delle popolazioni di cervo (si rileva una densità di 29 capi per chilometro quadrato) e sul programma di controllo che dovrebbe prevedere, nei primi due anni di attuazione del programma, un prelievo di circa 180 capi e nei successivi tre anni di circa 500 all’anno. Il prelievo selettivo sarà affidato ai cacciatori appositamente formati – i cosiddetti selecontrollori - tramite la partecipazione a corsi di abilitazione: proprio in questi giorni, ai cacciatori del distretto della Val di Sole è arrivata la comunicazione dell’organizzazione di tali percorsi. Il progetto, quindi, dovrebbe partire a ottobre 2022. 

A confermare la volontà di portare avanti il progetto è stato nei giorni scorsi il vicepresidente della Provincia Mario Tonina, ma anche il sindaco di Peio Alberto Pretti, che è anche il presidente del Comitato provinciale di coordinamento e d'indirizzo del settore trentino del Parco, ha ravvisato la necessità di portare avanti il piano. Più sfumata è la posizione del sindaco di Rabbi Lorenzo Cicolini che, non avendo partecipato alla seduta di dicembre di presentazione del progetto, intende approfondire il tema: comunque, ha fatto sapere, porterà avanti le istanze del territorio. Critiche, come è ovvio, sono piovute dal mondo delle associazioni di protezione ambientale con Aaron Iemma, membro del comitato del parco, che ha parlato di assurdità, ma anche da parte dei cacciatori della Val di Rabbi, ai quali si sono associati nelle ultime ore quelli della Val di Peio, che giudicano il piano ormai obsoleto e anacronistico. In particolare, i cacciatori rilevano come il progetto “non sia più necessario visto che la popolazione di cervo nel parco è notevolmente diminuita a seguito di diverse nevicate piuttosto abbondanti che ne hanno ridotto il numero sia per morte sia perché molti capi si sono spostati in altre zone esterne al parco alla ricerca di cibo e vista la presenza sempre più importante del lupo”. 



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