DIMARO FOLGARIDA. Metro cubo dopo metro cubo, si sta abbassando il grosso cumulo di detriti depositati nella zona del Rio Rotian, a Dimaro Folgarida, a seguito dell"esondazione causata dalla tempesta Vaia: un panorama che, se solo a marzo il consigliere provinciale di Azione ed ex presidente della Provincia Ugo Rossi in un"interrogazione non giudicava "un bel biglietto da visita" per una zona turistica come la Val di Sole (Qui l'articolo), ora appare molto cambiato dopo che si è provveduto a rimuovere la terra.
Nella zona i lavori di messa in sicurezza stanno
proseguendo velocemente. È in fase di costruzione anche il ponte sotto al quale
passerà il rivolo di acqua che tanti danni è riuscito a causare quasi quattro
anni fa.
Nella parte bassa del corso d"acqua, infatti, si sono adottate
soluzioni per l"adeguamento della deviazione del rio che si getta nel Noce
proprio a fianco dell"abitato di Dimaro con la costruzione e l'adeguamento del
canale deviatore. "La zona sotto il
ponte diventa una piazza di allettamento nel caso di un"eventuale nuovo
episodio di esondazione "“ commenta il sindaco di Dimaro Folgarida Andrea
Lazzaroni "“ mentre il Rotian sarà intubato. Ci auguriamo che a settembre si possa procedere anche con la demolizione dell"edificio acquistato dalla Provincia, un"operazione
propedeutica alla mitigazione del rischio. La nostra amministrazione, invece, è
stata delegata dalla Provincia a demolire le altre strutture esistenti, come
gli edifici del campeggio.
Anche in quel caso, pensiamo di poter avviare i
lavori in autunno. Dopo quasi quattro anni è giunto il momento di chiudere il
cantiere. È stato fatto un lavoro eccezionale dal punto di vista della
sicurezza soprattutto nella parte alta". L"intervento della parte alta, finalizzato
a contrastare l"eventuale innesco di materiale, ha previsto lavori di demolizione e di avvallamento di briglie residue, il deprezzamento dei massi presenti
nell'alveo e sui versanti, il taglio della vegetazione instabile. Nella parte
media, al fine di aumentare la capacità di laminazione dei detriti, sono stati costruiti
nuovi contrafforti per il rallentamento e l"arresto dei blocchi rocciosi e un
secondo sistema, oltre all'esistente, di laminazione del trasporto solido.
