Skin ADV

Val di Sole: raccolta differenziata al 65-66%

mer 19 ott 2022 09:10 • By: almo

Entro ottobre chiuderà la discarica di Monclassico. Il termovalorizzatore trentino non ha alternative

TRENTO. Si è tenuto ieri in consiglio provinciale il dibattito sull’aggiornamento del piano provinciale della gestione dei rifiuti. Un confronto chiesto dall’opposizione (primo firmatario della richiesta di comunicazione dell’assessore, Alessio Manica, Pd) durante il quale l’assessore Mario Tonina ha riaffermato che la scelta di un impianto di termovalorizzazione dei rifiuti, pur non scartando a priori altre ipotesi, è difficilmente evitabile. Entro dicembre Fbk e Università consegneranno alla Giunta le valutazioni sulle tecnologie da adottare, ma i numeri dicono che, anche se la differenziata dovesse arrivare al 90%, rimarrebbe sempre una quantità significativa di rifiuti da smaltire. Le soluzioni non si posso trovare puntando sull’inceneritore di Bolzano e l’esportazione sistematica di rifiuti non sarebbe eticamente sostenibile per una provincia autonoma.

Passando ai numeri, la massa dei rifiuti è in crescita dal 2018 (nel 2019 sono state prodotte 283 mila 461 tonnellate di rifiuti urbani totali, 63 mila di rifiuti indifferenziati e ingombranti) e la differenziata è ferma dal 2013 al 77,5% come media provinciale, superiore obiettivo nazionale che è 65%. Zone come Primiero, Fiemme, Rotaliana, Valle dei Laghi e Cembra superano l’85%, mentre Alto Garda e Val di Sole sono al 65% - 66%.

Elektrodemo

Ma la qualità della differenziata non è sempre buona e rimangono 22 mila tonnellate di scarto. La raccolta differenziata non è uniforme con 13 gestori con sistemi e regimi tariffari diversi.

Tonina ha sottolineato l’importanza della comunicazione per disincentivare la produzione di rifiuti e che deve coinvolgere, oltre ai gestori, imprese, categorie, cittadini, organizzatori di manifestazioni. Va disincentivato il consumo di prodotti che producono rifiuti e aumentata la differenziata con l’obiettivo dell’80% medio nel 2028 e a migliorata la qualità della differenziata e va uniformata la raccolta dei rifiuti individuando anche un ambito ottimale.

Per Tonina emerge la necessità di realizzare un impianto di chiusura del ciclo dei rifiuti non recuperabili, necessario anche se si arrivasse al 90% della differenziata. Quindi, si punta ad un impianto tarato sulle necessità della produzioni di rifiuti del Trentino; una strada che si dimostra ancora più giusta oggi a fronte dei costi energetici schizzati in alto. Un impianto da 60 mila tonnellate di indifferenziata che dovrà evitare di compromettere il lavoro fatto sulla raccolta differenziata passata dal 15% nel 2000 all’85%. Nel corso del dibattito, il consigliere Ugo Rossi (Misto) ha insistito per un accordo con Bolzano per il conferimento dei rifiuti da incenerire, la cui capacità è di 130.000 tonnellate.

Infine, Tonina ha ricordato come entro ottobre si chiuderà la discarica di MonclassicoA tal proposito la consigliera Paola Demagri (Patt), condividendo la relazione dell’assessore, ha ricordato che la comunicazione sulla riapertura di Imer e Monclassico è stata scarsa e ha creato tensioni e proteste nelle comunità, invitando a non compiere gli stessi errori per la collocazione dell’inceneritore. Ancora Ivano Job (Misto) ha sottolineato, con esempio la Valle di Sole, che i margini di miglioramento nella differenziata ci sono e ha ricordato come per le discariche di Imer e Monclassico i cittadini si aspettino che queste ferite vengano rimarginate.

In sede di replica, Tonina ha detto che non si è trovata una soluzione con Bolzano perché in questo momento e nel breve, pur tenendo aperte le interlocuzioni, non sembrano esserci le condizioni per consegnare tutto il nostro quantitativo di rifiuti residui all’inceneritore di Bolzano. Infine, sulle discariche di Imer e Monclassico ha detto che la scelta era obbligata e che è stato mantenuto l’impegno di chiuderle definitivamente e di avviare la bonifica che partirà a breve. 



Riproduzione riservata ©

indietro